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Italia, Francia, Spagna e Usa: “Netanyahu fermi gli attacchi”. Macron alza il tiro: “Basta armi a Israele”

FIRSTonline

I leader di Italia, Francia e Spagna hanno espresso una dura condanna contro gli attacchi delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) alle truppe delle Nazioni Unite in Libano. A margine del vertice Med9 tenutosi a Cipro, a poco più di 400 km di distanza dalle coste libanesi, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sánchez hanno firmato una dichiarazione congiunta, in cui hanno manifestato indignazione per le azioni di Israele contro le forze Unifil, sottolineando che tali attacchi “costituiscono una grave violazione della risoluzione ONU 1701 e del diritto internazionale umanitario”. “Questi attacchi sono ingiustificabili e dovranno finire immediatamente”, si legge nella nota.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato: “Gli attacchi contro i peacekeeper dell’ONU non possono essere tollerati. Israele deve rispettare gli accordi internazionali e fermare immediatamente ogni aggressione.” Anche Giorgia Meloni ha ribadito la posizione dell’Italia: “Non è accettabile che il quartier generale dell’Unifil e due basi italiane siano state colpite. Come Italia, abbiamo già protestato con forza con le autorità israeliane.”

Anche dagli Stati Uniti è arrivata una forte condanna. Il presidente Joe Biden ha ribadito che “Israele non deve più colpire le forze dell’Onu in Libano”.

Macron: “Basta armi ad Israele”

Macron non ha usato mezzi termini e ha rincarato la dose chiedendo di fermare immediatamente le forniture di armi a Israele. “L’unica leva efficace per porre fine a questa spirale di violenza è interrompere la cessione di armi utilizzate in queste operazioni”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di agire per evitare un’escalation del conflitto.

Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo, ha supportato l’idea di Macron, affermando che “senza armi, la possibilità di prolungare questi scontri si ridurrebbe drasticamente”. La richiesta di fermare le vendite di armi è vista come una delle poche soluzioni rimaste per esercitare pressione su Israele e costringerlo a rispettare gli accordi internazionali. L’Italia ha mantenuto una posizione più cauta riguardo alla sospensione delle forniture di armi, lasciando aperta la porta a ulteriori trattative diplomatiche.

Macron ha inoltre annunciato che porterà la questione degli attacchi israeliani contro Unifil al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La Francia, membro permanente del Consiglio, intende sollevare la necessità di una censura politica contro il governo di Netanyahu. “Non possiamo più permettere che Israele agisca senza conseguenze. È ora che la comunità internazionale prenda una posizione chiara e unita”, ha detto Macron.

Anche l’Italia si è schierata a sostegno di questa iniziativa, con Giorgia Meloni che ha dichiarato: “Siamo pronti a sostenere la Francia in questa battaglia diplomatica. I nostri soldati in Libano stanno rischiando la vita e non possiamo permettere che questi attacchi restino impuniti.”

La risposta di Netanyahu: “Proteggeremo sempre Israele”

Nonostante le richieste internazionali, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto difendendo le azioni delle IDF, affermando che si trattava di operazioni necessarie per difendere la sicurezza di Israele. “Israele continuerà a proteggere i propri confini e i propri cittadini da ogni minaccia”, ha dichiarato Netanyahu in una conferenza stampa. La crescente pressione da parte delle potenze internazionali, soprattutto dopo le dichiarazioni congiunte dei leader europei, potrebbe, però, mettere Israele in una posizione sempre più isolata sul piano diplomatico.

Le tensioni tra Israele e la comunità internazionale sono in costante aumento. E gli attacchi alle forza Onu rappresentano un nuovo capitolo di una crisi che rischia di destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. Mai come questa volta le relazioni tra Israele e l’Europa sono ora a un bivio.

Crosetto: “Rivedere regole di ingaggio”

Nel frattempo, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha annunciato un incontro straordinario del Consiglio supremo di Difesa per discutere della situazione in Libano. “Dobbiamo rivedere le regole di ingaggio della missione internazionale in Libano e garantire che i nostri soldati siano meglio protetti”, ha dichiarato Crosetto.

Le truppe italiane, insieme a quelle francesi e spagnole, costituiscono la colonna portante della missione Unifil, ma i recenti attacchi hanno evidenziato la necessità di un rafforzamento delle misure di sicurezza.

“Lavoreremo per rafforzare le forze armate libanesi, le uniche autorizzate a smantellare i covi di Hezbollah secondo la risoluzione ONU 1701”, ha aggiunto Meloni, anticipando uno dei temi centrali del prossimo vertice G7 Difesa, che si terrà a Napoli.

Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa

Viste le crescenti tensioni, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa per il 23 ottobre 2024, presso il Palazzo del Quirinale. All’ordine del giorno, verranno esaminati i principali conflitti in corso, in particolare in Medio Oriente e Ucraina, nonché le iniziative internazionali ed europee per affrontarli. La riunione si concentrerà anche sullo stato delle missioni militari italiane nella regione mediorientale e sulle implicazioni per la sicurezza nazionale.

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