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Italia, che fatica a Malta: ma resta prima nel girone a punteggio pieno

Il successo di misura sui piccoli maltesi non può soddisfare più di tanto il ct, la cui imbattibilità sembra più che altro legata agli avversari incontrati: decide un gol dell’esordiente Pellè.

Italia, che fatica a Malta: ma resta prima nel girone a punteggio pieno

Altri tre passi verso Euro 2016. L’Italia espugna anche Malta e si regala l’ennesimo pezzettino di Francia, vero obiettivo di Antonio Conte. Decisivo il gol di Pellè, subito a segno nel giorno del debutto con la maglia azzurra. Le buone notizie però finiscono qui. Il successo di misura sui piccoli maltesi non può soddisfare più di tanto il ct, la cui imbattibilità sembra più che altro legata agli avversari incontrati. Non benissimo contro l’Azerbaigian, ancora peggio ieri sera contro gli uomini di Ghedin, peraltro in 10 uomini per due terzi di match. Da salvare insomma c’è solo il risultato, come ammesso dallo stesso Conte in conferenza stampa. “Possiamo fare decisamente meglio anche se i ragazzi venivano da una partita ravvicinata e ci hanno messo impegno – la sua analisi. – Abbiamo vinto ma dovevamo essere più concreti, l’importante è continuare a lavorare con la consapevolezza che ci sono grossi margini di miglioramento”. E dire che la serata maltese sembrava iniziata sotto i migliori auspici. Gli azzurri scendevano in campo con alcune novità rispetto a Palermo: fuori Ranocchia, Pirlo, De Sciglio e Zaza, dentro Verratti, Candreva e Pellè, oltre allo spostamento di Darmian sulla linea dei centrali difensivi.

L’intensità dei primi minuti era quella giusta con Pellè e Chiellini vicinissimi al gol (traversa clamorosa per l’attaccante, palo esterno per il difensore) e, in generale, una manovra fluida e veloce. La rete del debuttante Pellè (tap in vincente su stacco di Bonucci al 23’) sembrava così l’inizio di una goleada, tanto più che tre minuti dopo i padroni di casa restavano in 10 (espulso Mifsud per un intervento su Florenzi, decisione esagerata da parte dell’arbitro Hategan). Invece l’Italia metteva da parte il furore agonistico, quasi la restante ora di gioco fosse quasi un fastidio. Certo, le occasioni arrivavano solo verso la porta di Hogg ma questo, contro la squadra numero 145 del Ranking Fifa, non è un merito bensì un dovere. A inizio ripresa Candreva colpiva una traversa, Immobile sfiorava il gol con un colpo di testa telefonato, prima di lasciare il posto allo scalpitante Giovinco. Proprio lo juventino collezionava l’ennesimo legno della serata a portiere battuto, prima però gli azzurri erano rimasti in 10 per un fallo di Bonucci su Schembri. Insomma, partita anche sfortunata, non c’è che dire, però dall’Italia ci si deve aspettare molto di più. “Abbiamo comunque colpito quattro legni e vinto tutte le partite giocate” si è difeso Conte, il cui bilancio resta ovviamente positivo. La sensazione dopo queste due gare è però quella di un passo indietro rispetto alle prime sfide; questione di stanchezza, o forse di rigetto all’enorme entusiasmo di inizio settembre. Ora ci si rituffa nel campionato ma l’azzurro si rivedrà presto: il 16 novembre, a San Siro, ci sarà la Croazia. Che ieri, tanto per gradire, ha vinto 6-0 contro l’Azerbaigian. Avversario tosto ma forse, vista la tendenza degli azzurri a faticare contro le piccole, è meglio così.

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