Forse avevano ragione i molti che, ieri, hanno deciso di snobbare la Nazionale. La partita contro Malta, giocata in un Franchi gelido come l’inverno, ha portato con sè tante indicazioni che probabilmente turberanno i sonni del Ct Antonio Conte, ma almeno una buona notizia sostanziale: il risultato.
Grazie allo striminzito, oltre che irregolare, 1 a 0 siglato da Graziano Pellè e al pareggio della Croazia in Azerbaigian, l’Italia è balzata al primo posto del girone, davanti ai croati e alla Norvegia terza. In vista della gara di domenica contro la Bulgaria, la qualificazione ad Euro 2016, resa ancora più facile dalla competizione a 24 squadre, sembra ormai a un passo.
Per il resto, come detto, hanno funzionato poche cose. Il muro di Malta ha retto senza particolari patemi fino al settantesimo, dimostrando la solita idiosincrasia italica verso le partite in cui siamo nettamente favoriti, mentre l’Italia mostrava una manovra lenta e involuta.
In difesa, a parte un Buffon spettatore non pagante, gli juventini Bonucci e Chiellini si dimostravano svagati, mentre Pasqual ci ricordava che è pur sempre una riserva della Fiorentina e il solo Darmian, soprattutto nella ripresa, giocava una partita al suo livello.
Male anche la coabitazione tra Pirlo e Verratti, che in Nazionale non riesce mai a giocare con la stessa personalità mostrata nel Psg, accompagnati da uno spento Bertolacci prima e da un Parolo almeno vivace poi.
Infine l’attacco: buona la prestazione del pivot Pellè, aldilà del gol di braccio. Meno bene Eder e Gabbiadini, che sembrano poco adatti al tridente. Molto meglio con Candreva, autore dell’assist decisivo, e unica ala pura di un certo livello a disposizione di Conte.