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Italia, anno nero: nel 2020 più morti (700 mila) che durante la guerra

Imagoeconomica Marco Cremonesi

Quest’anno supereremo il tetto dei 700mila decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché l’ultima volta che siamo andati oltre questo numero è stato nel 1944, durante la guerra”. Lo ha detto il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai3. Una stima pesantissima che potrebbe essere addirittura superata dai dati definitivi dato che l’anno “non è ancora finito” e il 2020 è l’anno della pandemia di Covid. 

Previsioni su cui pesano diversi fattori: l’aumento dell’età media, la crescita dell’indice di vecchiaia del Paese e, per forza di cose, anche il Covid-19. 

“Nel 2019 il dato era di 647.000 morti”, ha precisato Blangiardo. Quest’anno a causa del coronavirus sono morte più di 65mila persone. In base ai numeri forniti dall’osservatorio della Johns Hopkins University, l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di decessi da Covid, seguito dal Regno Unito con 64.402 morti. A livello globale invece, il nostro Paese si piazza al quinto posto, preceduto da Stati Uniti (301mila), Brasile (182mila), India (144mila) e Messico (114mila).

Dati allarmanti che dovrebbero far riflettere sul modo in cui è stata gestita la pandemia, ma anche e soprattutto sulle contromisure da prendere nel prossimo futuro per evitare che gli indicatori continuino a peggiorare. Gli assembramenti visti a Milano, a Monza, a Roma, lo scorso weekend sembrano aver spinto il Governo a riconsiderare la situazione, varando una nuova stretta sul modello della Germania dove da mercoledì 16 dicembre almeno fino al prossimo 10 gennaio ci sarà un nuovo lockdown. Nuove decisioni saranno rese note nei prossimi giorni, ma l’incertezza e le liti interne alla maggioranza regnano sovrane. Secondo le indiscrezioni l’intero Paese potrebbe diventare zona rossa o arancione nei giorni di Natale e Capodanno allo scopo di impedire spostamenti, ricongiungimenti e assembramenti, ma come farlo senza acuire le difficoltà economiche di imprese e commercianti?

Di fronte ai numeri sopra riportati c’è una sola certezza: l’Italia non ha bisogno, e soprattutto non può permettersi, di perdere altro tempo, languendo nella confusione e nell’incertezza. I cittadini devono sapere con precisione cosa possono e non fare, quali sono i rischi che stanno correndo, quando arriveranno le nuove misure e quanto dureranno. Perché la confusione è un’alleata di un virus che ha già fatto oltre 65mila morti, contribuendo a un triste record di vittime dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. 

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