La popolazione italiana è cresciuta di un milione di abitanti: al 31 dicembre 2013 si contano in Italia 60.782.668 residenti (29.484.564 maschi e 31.298.104 femmine), oltre un milione in più rispetto all’inizio dell’anno (+1,8%). Lo rivela l’Istat, nel suo annuario 2014. La ripartizione in cui si e’ registrato il maggiore incremento e’ il Centro (+3,3%); quella con il maggior numero di residenti e’ il Nord-ovest (16.130.725, il 26,5% del totale). Nel 2013 i decessi sono stati 600.744, in calo rispetto all’anno precedente (612.883); piu’ consistente e’ la riduzione delle nascite (514.308 contro 534.186 del 2012); di conseguenza il saldo naturale (-86.436) e’ piu’ negativo rispetto a quello dell’anno precedente (-78.697). Sette residenti su cento sono stranieri.
Al 1° gennaio 2013 (ultimo dato disponibile) gli stranieri residenti sono 4.387.721 (l’8,3% in piu’ di un anno prima) e costituiscono il 7,4% della popolazione complessiva. Il 28,3% dei cittadini stranieri proviene dall’Ue, il 24,3% dall’Europa centro-orientale e il 14,1% dall’Africa settentrionale. Si vive piu’ a lungo: grazie alla costante riduzione dei rischi di morte a tutte le eta’, prosegue nel 2013 l’incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,6 del 2012 a 79,8 anni e per le donne da 84,4 a 84,6. All’interno dell’Unione europea solo la Svezia ha una situazione migliore per gli uomini (79,9 anni), mentre per le donne la speranza di vita e’ piu’ alta in Spagna (85,5) e Francia (85,4) (dati 2012).
Al 1° gennaio 2013 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione over 65 e quella under 14) raggiunge il valore di 151,4% da 148,6% dell’anno precedente. Sul territorio, e’ la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia piu’ alto (238,2 anziani ogni 100 giovani) mentre quella con il valore piu’ basso e’ la Campania (106,4%). Nell’Ue a 27 paesi l’Italia si conferma al secondo posto, preceduta dalla Germania che ha circa 160 anziani ogni 100 giovani. In lieve calo le separazioni legali: passano da 88.797 del 2011 a 88.288 del 2012; i divorzi da 53.806 del 2011 a 51.319 del 2012. Come negli anni precedenti, le separazioni consensuali sono decisamente di piu’ delle giudiziali, rappresentano l’85,4% circa del totale.