A Piazza Affari Italcementi prosegue la fase di forte correzione innescata dalla crisi politica e dai violenti scontri in Egitto dove il gruppo possiede alcuni degli impianti più importanti del paese nordafricano. A causa della scarsa prevedibilità dell’evoluzione della crisi egiziana e considerata l’elevata esposizione sul mercato egiziano (18-20% circa sull’Ebitda del gruppo), gli analisti stanno rivedendo le stime.
Alle 15 circa Italcementi perde il 3,47% a 5,28 euro a fronte di un calo dello 0,8% dell’indice FTSE Mib.
Credit Suisse ha tagliato il giudizio sul gruppo a “neutral” da “outperform” riducendo il target price a 5,90 da 6,80 euro.
“Dopo lo scoppio delle violenze in Egitto della scorsa settimana, pensiamo sia difficile escludere interruzioni della produzione a causa di una maggiore insicurezza”, sostiene in una nota la casa d’affari svizzera. Credit Suisse ipotizza, nello scenario peggiore, un calo del 50% dei volumi in Egitto nel secondo semestre a causa dei problemi di sicurezza negli impianti e di una ridotta disponibilità di energia, da confrontarsi con la flessione del 15% registrata nei primi sei mesi. Considera inoltre l’assenza di una ripresa nel 2014 (crescita volumi nulla).
Con queste ipotesi, l’Ebitda in Egitto potrebbe scendere del 60% e del 40% circa rispettivamente nel terzo e quarto trimest Credit Suisse ha pertanto rivisto al ribasso del 5% le stime su risultati operativi dell’intero gruppo per il 2014, anche se rimane positiva sulla potenziale crescita dei volumi in Europa Continentale.