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Ita-Lufthansa, rischio di naufragio: ora la Ue vuole gli italiani fuori dalle alleanze. Rovinoso fu il No al progetto Draghi

Imagoeconomica

La strada dell’accordo tra Ita e Lufthansa è sempre più in salita. Secondo indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera, l’Antitrust Ue, guidato dalla rocciosa Margrethe Vestager, non contento delle concessioni finora offerte dalle due compagnie per evitare posizioni dominanti a Milano Linate e sui collegamenti tra l’Italia e gli Usa, vorrebbe alzare il tiro e proibire a Ita di entrare nelle alleanze internazionali. In sostanza Bruxelles non vuole che Ita faccia parte della joint transatlantica tra Lufthansa, United Airlines e Air Canada. E’ una richiesta pesantissima che rischia di far definitivamente naufragare l’accordo tra Ita e Lufthansa perchè l’ingresso nelle alleanze internazionali porta con sè benefici commerciali molto forti per chi ne fa parte.

Comunque vada a finire la telenovela Ita-Lufthansa, considerando che dopo le elezioni europee è probabile un cambio della guardia nell’Antitrust Ue, l’Italia – e il Governo Meloni in primis – non si pentirà mai abbastanza di aver buttato alle ortiche il progetto di accordo tra Ita e AirFrance/Klm, Delta e il fondo americano Certares che il Governo Draghi aveva praticamente definito e lasciato in eredità a Meloni. Ma il dilettantismo, si sa, provoca sempre danni. Come in questa occasione.

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  • “l’Italia – e il Governo Meloni in primis – non si pentirà mai abbastanza di aver buttato alle ortiche il progetto di accordo tra Ita e AirFrance/Klm, Delta e il fondo americano Certares che il Governo Draghi aveva praticamente definito e lasciato in eredità a Meloni. Ma il dilettantismo, si sa, provoca sempre danni. Come in questa occasione.”
    E chi può affermare con sicurezza che l’alleanza con la cordata AirFrance/Klm, Delta e il fondo americano Certares, sarebbe andata meglio. Quando Alitalia siglò l’accordo con KLM alla fine degli anni ’90, io c’ero, nel senso che lavoravo in Alitalia. Mi accorsi subito che gli olandesi erano degli squali e che avrebbero sicuramente sfruttato l’alleanza per veicolare quanti più passeggeri Alitalia verso l’hub di Amsterdam. L’alleanza poi fallì per il mancato sviluppo di Malpensa, che a scapito di Roma avrebbe dovuto essere il secondo hub dell’alleanza dopo Schipol. E qui ci mise lo zampino la Lega. Pertanto non si tratta di dilettantismo, ma piuttosto di soluzioni difficili da intraprendere. Del resto il nostro Paese ha rinunciato ad avere una seria compagnia aerea, a vantaggio di RyanAir e altre low cost che hanno invaso il mercato italiano, e di altri giganti che fanno confluire i passeri taliani verso i loro hub europei, ma non solo, visto che il numero degli aeromobili di lungo raggio di ITA è ridicolo.