X

Ita-Lufthansa, nozze senza sconto: il Mef firma l’accordo con i tedeschi, documenti a Bruxelles

Imagoeconomica

Questo matrimonio s’ha da fare. Con buona pace dei Don Abbondio c’è il tanto sospirato ‘”sì” alle nozze tra Ita e Lufthansa. Dopo un weekend di trattative serrate, il Mef e il colosso dei cieli tedesco hanno firmato all’ultimo minuto utile l’accordo sul piano finale inviato poi a stretto giro a Bruxelles rispettando la scadenza fissata per le 23:59 dell’11 novembre.

Dopo la lite esplosa all’inizio della settimana scorsa per la richiesta di Lufthansa di uno sconto sul prezzo che aveva fatto infuriare il Tesoro – non intenzionato a cedere a “ricatti” e a “svendere” la newco – i tedeschi hanno rinunciato alla corsa al ribasso. 

“Le condizioni economiche previste” nel contratto dell’alleanza italo-tedesca siglato nel luglio 2023 “non hanno subito variazioni“, ha precisato il Mef in una nota. Adesso “si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione europea per procedere al closing dell’operazione”, aggiunge il Tesoro. Secondo l’Ansa, l’antitrust europeo sarebbe pronto a emettere “un giudizio positivo” senza ulteriori colpi di scena.

Ita-Lufthansa: cosa prevede l’accordo

Lufthansa pagherà 325 milioni di euro per rilevare il 41% di Ita Airways. I patti parasociali daranno comunque il controllo della compagnia al compratore germanico, anche se il ministero delle Economia conserverà la maggioranza delle azioni. In una seconda tranche il colosso tedesco potrà il restante 59% del capitale, mobilitando altri 504 milioni. Sulla cifra – pari complessivamente a 829 milioni – Lufthansa non chiederà nessuno sconto. Una marcia indietro rispetto alla posizione di lunedì scorso che aveva portato il Mef a non mettere la sua firma sui contratti commerciali da inviare all’Antitrust Ue.

La pace tra Ita e Lufthansa

Dopo la presa di posizione del ministero dell’Economia, i tedeschi hanno dunque invertito la rotta per salvare un accordo strategico. Dapprima, riducendo le sue pretese sul prezzo e chiedendo, secondo fonti qualificate citate dall’Ansa, un ribasso di meno di dieci milioni. E poi, stando alle ultime indicazioni trapelate, rinunciando a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita (la seconda rata dell’investimento) come ipotizzato in questi giorni e alla clausola di aggiustamento del prezzo.

Secondo il Corriere della Sera, il riavvicinamento è stato possibile soltanto in seguito a un incontro — “politico” e riservato — che si è tenuto mercoledì al Mef tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il ceo di Lufthansa Carsten Spohr. A ricucire lo strappo è stata soprattutto la squadra del direttore generale del Dipartimento dell’Economia al ministero e capo delle partecipate, Marcello Sala. Poco dopo le 23 il plico degli impegni (i cosiddetti remedies) per la tutela dell’equilibrio dei cieli è arrivato sul tavolo dell’antitrust Ue. 

Tra i documenti sono presenti come preannunciato anche i contratti firmati dai vettori rivali per garantire la concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici. I concorrenti sarebbero easyJet per l’hub di Milano-Linate e le dieci rotte di corto raggio tra l’Italia e l’Europa centrale (con destinazione Germania, Belgio, Svizzera e Austria) e Air France e Iag (casa madre di British Airways e Iberia) per i lunghi collegamenti transoceanici tra Fiumicino e Washington, San Francisco e Toronto. Tutte soluzioni viste di buon occhio dall’Ue.

Ora la palla passa nelle mani dell’antitrust Ue guidata da Margrethe Vestager che dovrebbe prendersi qualche giorno di tempo per valutare il pacchetto e concedere, entro la fine di novembre, il via libera finale. Poi sarà il momento del closing con l’ingresso di Lufthansa nel board di Ita. L’alleanza dovrebbe spiccare il volo “all’inizio del 2025”.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati