Come si era capito già da qualche giorno Msc, il leader mondiale del trasporto merci e passeggeri via mare della famiglia Aponte, si ritira dalla privatizzazione di ITA Airways, la piccola compagnia aerea italiana sorta due anni fa dalle ceneri di Alitalia e che il Governo Meloni, anche se a malincuore, vorrebbe vendere entro il 2023 per evitare che le perdite erodano del tutto il capitale. Abbiamo “già informato le autorità competenti – dice una nota di Msc – di non essere più interessati alla privatizzazione di ITA Airways, non ravvisandone le condizioni nell’attuale procedura” e infatti Msc non è stata ammessa alla data room di ITA che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sorprendentemente riaperto a Lufthansa dopo l’altrettanto sorprendente chiusura dell procedure avviate dal Governo Draghi con la cordata american-franco-olandese formata dal fondo statunitense Certares, dalla Delta Air Lines e da Air France-Klm.
PRIVATIZZAZIONE ITA AIRWAYS: LE DUE NOVITA’ DELLE ULTIME ORE CHE POSSONO CAMBIARE IL GIOCO
La nebbia resta fitta sulla vendita di ITA Airways e la mossa di Giorgetti che, come tutta la Lega, tifa Lufthansa nella speranza di un rafforzamento dell’aeroporto di Malpensa, fa pensare che il vento sia cambiato rispetto ai tempi del Governo Draghi e che i tedeschi siano in vantaggio malgrado la cordata Certares-Delta Air Lines-Air France/Klm non sia uscita del tutto di scena e malgrado sia del tutto chiaro che la decisione finale la prenderà la premier Giorgia Meloni.
Nelle ultime ore sono però affiorate due novità che rendono ancora più incerta la privatizzazione di ITA: in primo luogo l’uscita di scena di Msc indebolisce la cordata tedesca anche se può favorire l’ambizione della Lufthansa di non condividere con nessuno il controllo della compagnia italiana nel caso in cui vincesse la gara proprio la Lufthansa, che punta a rilevare l’80% del capitale di ITA. La seconda novità, che potrebbe far pensare che ITA non è in cima alle priorità tedesche, è il massiccio piano di assunzioni – 20 mila lavoratori in tutto – che proprio ieri Lufthansa ha lanciato per rafforzarsi soprattutto in Germania. La selezione che riguarda piloti e assistenti di volo ma anche tecnici, avvocati ed esperti di information technology – ha sostenuto l’aerolinea tedesca – è destinata “alla ricerca di persone in aree orientate al prodotto e ai servizi nelle sedi di Francoforte, Monaco di Baviera, Zurigo, Vienna e Bruxelles nonchè presso la base tecnica di Amburgo e presso le sedi del gruppo Eurowings”, che è una compagnia tedesca low cost con sede a Dusseldorf e con basi a Colonia-Bonn, Amburgo e Vienna.
LUFTHANSA SCOMMETTE SUL RILANCIO DEL TRASPORTO AEREO POST-COVID
Lufthansa, che alla fine di settembre contava 107 mila dipendenti, punta chiaramente sulla ripresa del trasporto aereo dopo la fine della pandemia ma non è detto che in cima ai suoi pensieri ci sia la piccola Ita. Quanto a quelli del Governo Meloni chissà.