Renato Soru, presidente e amministratore delegato di Tiscali, la società di telecomunicazioni italiana con sede a Cagliari, ha presentato oggi a Roma il nuovo motore di ricerca “istella“. Si tratta di un progetto molto ambizioso, considerando i competitor e il rischio di scarsa visibilità. Non è un prodotto anti-Google, piuttosto un sistema di affinamento delle ricerche in favore della cultura italiana.
In effetti, facendo un esperimento con una parola chiave qualsiasi, i risultati di istella non sono tanto diversi da quelli che restituisce la pagina di Google Italia. Se invece si utilizza un termine che abbia qualcosa a che vedere con la cultura italiana in maniera specifica, ad esempio “Colosseo“, il motore di ricerca di Tiscali ha, come primo risultato, una cornice che porta direttamente alla voce “Colosseo” del sito dell’Enciclopedia Treccani, mentre Google non ci sorprende affatto con il classico collegamento a Wikipedia.
Inoltre, il motore sardo ha una forte componente di “crowdsourcing” poichè, tra gli altri risultati, propone alcune foto di Flickr che hanno come tag “Colosseo” e “Italia”. Grazie alla sezione “contribuisci”, tutti gli utenti potranno arricchire i contenuti caricando documenti da mettere a disposizione della ricerca. L’algoritmo che permette questa rivoluzione nell’ordine di priorità e nella selezione delle fonti per la cosiddetta “SERP” (Search Engine Results Page) proviene dal know how dei tecnici che avevano lavorato ad uno dei primi motori di ricerca italiani, Arianna e, chiaramente, dagli accordi stretti da Soru con archivi, enti e istituzioni.
Tra le funzionalità più interessanti c’è quella delle mappe. Un mix tra i dati forniti da Nokia e quelli di alcuni archivi storici. Si può infatti osservare tanto il percorsi di collegamento tra due punti diversi del Paese, quanto focalizzare l’attenzione su come è cambiato il territorio italiano.
Tiscali per le telecomunicazioni italiane è stata sempre fonte di innovazione e ha più volte rivoluzionato il modo di fruire la tecnologia della Rete. Dall’abolizione dei costi di abbonamento ad Internet all’antesignano dei software italiani per il Voice over IP, l’azienda di Soru ha sempre dato il la allo sviluppo di prodotti e idee che altri hanno poi commercializzato o portato avanti, spesso e volentieri senza riconoscere la paternità del “primo solco” a Tiscali.
L’obiettivo più prossimo di Soru è quello di coinvolgere la pubblica amministrazione per sfruttare l’onda degli open data e portare tutto quanto è disponibile all’interno di istella. Indicare la strada nel libero mercato è troppe volte sinonimo di “farsi rubare l’idea” da chi ha più risorse o da chi può contare su un bacino di utenza più esteso. Sarà così per Tiscali anche questa volta?