Nel 2015 l’economia non osservata (cioè il cosiddetto sommerso e le attività illegali) vale circa 208 miliardi di euro, pari al 12,6% del Pil. Lo comunica l’Istat nella nota sull’Economia non osservata nei conti nazionali nel periodo 2012-2015. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco più di 190 miliardi di euro, quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 17 miliardi di euro. L’incidenza della componente non osservata dell’economia sul Pil, che aveva registrato una tendenza all’aumento nel triennio 2012-2014 (quando era passata dal 12,7% al 13,1%), ha segnato nel 2015 una brusca diminuzione, scendendo di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Istat, sommerso in calo a 208 miliardi
L’istituto di statistica ha pubblicato la sua nota sull’ “Economia non osservata” che include le attività in nero e quelle illegali. Insieme rappresentano il 12,5% del Pil nazionale