A gennaio la produzione industriale italiana è cresciuta dell’1% su base mensile. Lo rende noto Istat, precisando che si tratta dell’aumento congiunturale maggiore dall’agosto 2011 (a dicembre si era registrata una flessione dello 0,8%, dato rivisto dal precedente -0,9%). Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,4% (contro il -0,7% di dicembre), mentre nella media del trimestre novembre-gennaio l’incremento è stato dello 0,7% rispetto al periodo agosto-ottobre. I numeri battono le stime degli economisti, che avevano previsto per gennaio un aumento dello 0,4% su mese e un calo dello 0,7% su anno.
Gli indici registrano aumenti nei comparti dei beni intermedi (+4,5%), dei beni strumentali (+2,7%) e, in misura meno rilevante, dei beni di consumo (+0,6%). Un calo marcato invece, segna il comparto dell’energia (-5,3%).
Rispetto a gennaio 2013, i settori caratterizzati che hanno messo a segno una crescita più marcata sono stati i seguenti: la fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,0%), la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,6%), la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+5,9%) e le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+3,8%).
Tra i settori in calo, invece, quelli che a gennaio hanno registrato cali tendenziali più ampi sono l’attività estrattiva (-6,5%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-5,6%).