La produzione industriale italiana è cresciuta a marzo dello 0,5% rispetto a febbraio, ma è diminuita del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’incremento su base mensile è il primo da dicembre. Lo rileva l’Istat, specificando che nella media del trimestre gennaio-marzo l’indice destagionalizzato è diminuito del 2,1% rispetto al trimestre precedente.
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a marzo, variazioni tendenziali negative in tutti i comparti. La diminuzione più marcata riguarda l’energia (-8,7%), ma anche gli altri comparti presentano cali significativi: del 6,6% i beni di consumo, del 6,3% i beni intermedi e del 3,9% i beni strumentali. Nel confronto tendenziale, l’unico settore in crescita è quello dell’attività estrattiva (+9,7%).
Le diminuzioni maggiori si registrano per i settori della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-11,9%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,4%) e per le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-9,8%).
Crolla la produzione di autoveicoli, che a marzo ha registrato un ribasso tendenziale del 32,1%, sia per l’indice grezzo sia per l’indice corretto. Nel primo trimestre la produzione di autoveicoli ha fatto segnare un calo del 26,1% dell’indice corretto per effetti da calendario e del 24,6% dell’indice grezzo.