Crolla il Pil pro capite degli italiani. Nel 2012 il dato è sceso del 2,8% in termini reali e, a parità di potere d’acquisto, è risultato inferiore a quello medio dell’Ue a 27 (-1,6%), mentre nel 2000 era superiore del 17,3%. Nell’ultimo decennio il Pil pro capite è aumentato del 12,5% in Italia, la crescita più debole fra tutti i Paesi dell’Unione europea. Dal 2009 al 2012, il dato è sceso sotto il livello del 2000. I numeri sono stati diffusi oggi dall’Istat nel rapporto “Noi Italia 2014”.
Sul versante della situazione economia, l’istituto di statistica rileva che nel 2012 le famiglie in condizioni di povertà relativa erano il 12,7%, pari ad oltre 9,5 milioni di individui (il 15,8% della popolazione). La povertà assoluta coinvolge il 6,8% delle famiglie, per un totale di oltre 4,8 milioni di individui. Il Mezzogiorno presenta una situazione particolarmente svantaggiata, con in media oltre un quarto di famiglie povere; per il Centro e il Nord, l’incidenza è, viceversa, molto più contenuta (rispettivamente 7,1 e 6,2%).
Nel 2011 il 50% delle famiglie ha percepito meno di 24.634 euro (circa 2.053 euro mensili). Circa il 58% delle famiglie residenti in Italia ha conseguito un reddito netto inferiore all`importo medio annuo (29.956 euro, circa 2.496 euro al mese). In Campania si osserva la più elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito mentre in Sicilia si registra il reddito medio annuo più basso (oltre il 28% in meno del dato medio italiano).