Il prodotto interno lordo italiano è cresciuto nel 2015 dello 0,6%, ma il dato non corretto per gli effetti di calendario (le giornate lavorative sono state tre in più rispetto al 2014) è pari a +0,7%. Nel solo quarto trimestre dell’anno scorso, inoltre, il Pil è aumentato dello 0,1% rispetto al periodo luglio-settembre (contro il +0,2% previsto a inizio dicembre e il +0,3% del consensus degli analisti elaborato da Bloomberg) e dell’1% su base annua. I numeri – tornati positivi per la prima volta dal 2011 – sono contenuti nella stima preliminare diffusa venerdì mattina dall’Istat.
La previsione del governo affidata all’ultima nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza parlava di un Pil in crescita dello 0,9% nel 2015. Infatti sulla questione è intervenuto oggi, dall’Ecofin, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Lo 0,7% che viene fuori dall’Istat è più basso della previsione del governo. Avrei preferito vedere un decimale in più piuttosto che in meno, ma come si sa i decimali contano poco, l’importante è la direzione di marcia. La crescita, dopo tre anni di profonda recessione, è confermata e rafforzata nel 2016”, ha sottolineato Padoan.
L’uscita del Pil italiano dalla recessione arriva dopo il -2,8% del 2012, il -1,7% del 2013 e il -0,4% del 2014. L’ultimo dato positivo risale al 2011, quando la crescita si era attestata allo 0,6%. Per trovare una crescita superiore bisogna tornare al 2010. La stima ufficiale dell’istituto di statistica sul 2015 sarà pubblicata il primo marzo.