Nel 2014 il prodotto interno lordo italiano crescera dello 0,6%, in termini reali. A stabilirlo è l’Istat, all’interno delle Prospettive per l’economia italiana nel 2014-2016 rese note oggi. Nel documento l’istituto di statistica prevede un aumento del Pil dell’1% nel 2015 e dell’1,4% nel 2016, stime inferiori a quelle diffuse dal Governo secondo cui il Pil crescerà rispettivamente dello 0,8%, dell’1,3% e dell’1,6%.
Sempre secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione è destinato a crescere nel 2014, alla quota record del 12,7% dal 12,2% del 2013. Secondo le previsioni dell’istituto di statistica, la disoccupazione calerà sia nel 2015 (al 12,4%) che nel 2016 (al 12%).
Il potere d’acquisto torna a migliorare per la prima volta dal 2007. In ripresa, invece, i consumi delle famiglie italiane. Dopo il crollo del 2,6% registrato nel 2013, la spesa delle famiglie salirà dello 0,2% quest’anno, per crescere dello 0,5% nel 2015 e dell’1% nel 2016.
A spingere i consumi è “un incremento del reddito disponibile nominale, in parte alimentato dalle misure fiscali a favore dei redditi da lavoro dipendente”. Il potere d’acquisto delle famiglie tornerà a migliorare per la prima volta dal 2007. Concorrono alla moderata ripresa dei consumi anche gli 80 euro in più in busta paga per alcune fasce di reddito decisi dal Governo. Secondo l’Istat, il loro effetto, seppur minimale, sarà positivo.
In forte ripresa, inoltre, gli investimenti, che, sempre stando all’Istat, sono destinati a crescere dell’1,9% nel 2014. Una ripresa destinata a consolidarsi nel 2015 (+3,5%) e nel 2016 (+3,8%).
Infine, secondo l’istituto di statistica l’inflazione conoscerà una moderata ripresa nei prossimi mesi, pur rumanendo al di sotto dell’1%: “Nella media di quest’anno, l’inflazione risulterebbe inferiore al punto percentuale, con un aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti pari allo 0,7% (in riduzione di 6 decimi di punto percentuale rispetto al 2013)”. Nel 2015 l’inflazione dovrebbe attestarsi all’1,3%, mentre nel 2016 all’1,6%.