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Istat: nel 2070 l’Italia perderà il 32% del Pil per il calo demografico

Nel suo intervento al Meeting di Rimini, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha spiegato che se il calo demografico continuerà a questi ritmi, nel 2070 l’Italia avrà 11 milioni di abitanti in meno.

Istat: nel 2070 l’Italia perderà il 32% del Pil per il calo demografico

“Ci sono più morti che nati, ma non solo per la pandemia”. Nel suo intervento al Meeting di Rimini, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, intervenuto al Meeting di Rimini, delinea un futuro a tinte fosche per l’Italia da punto di vista demografico e anticipa le ripercussioni che questa dinamica negativa avrà sull’economia del Paese.

Il calo demografico ci farà perdere il 32% del Pil

“Al primo giugno di quest’anno i residenti in Italia sono 58,87 milioni, fra dieci anni avremo perso 1,2 milioni di persone. Nel 2052 perdiamo 5 milioni di persone, se andiamo al 2070 perdiamo 11 milioni di persone. Un grande paese deve avere una popolazione numerosa. Oggi siamo al 24esimo posto tra i paesi del mondo, fra 30 anni saremo al 38esimo”, ha spiegato Blangiardo.

Il presidente dell’Istat ha parlato anche delle ricadute che la dinamica demografica negativa avrà sull’economia italiana: “Il Pil di oggi è circa sui 1.800 miliardi, nel 2070 avremo qualcosa come 1.200 miliardi, cioè 560 miliardi in meno, ossia un 32% di Pil in meno solo per il cambiamento di carattere demografico”, ha aggiunto.

Le due cause del calo demografico

Ma quali sono i motivi di questa dinamica? Secondo Blangiardo, “una delle cause è il saldo naturale negativo: più morti che nati. Nei primi 5 mesi del 2008 nascevano 232mila bambini; nel 2022 149mila bambini. La variazione è del 36%”. Questo avviene, ha chiosato, anche perché, “scontiamo gli effetti degli anni in cui nascevano pochi bambini”. 

Il numero uno dell’Istat ha infine sottolineato che in Italia “mancano le mamme: nel 2008 c’erano 14 milioni di donne in età produttiva, oggi siamo arrivati a 11,7 milioni, tra dieci anni saranno 10,4 milioni, tra 30 anni saranno 9 milioni”, ha concluso il presidente dell’Istat, indicando questa come una delle cause tecniche della bassa natalità in Italia.

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