Nel 2013 il Pil italiano è caduto in volume dell’1,9%, scendendo leggermente sotto i livelli registrati nel 2000. Lo ha comunicato l’Istat, che oggi ha diffuso le stime del Conto consolidato della Pubblica amministrazione.
Dall’analisi emerge che il rapporto deficit/Pil è rimasto invece al 3% (stesso livello del2012), mentre il saldo primario è sceso al 2,2% del Pil (2,5% nel2012) e il debito/Pil è salito dal 127% dell’anno precedente al 132,6%, nuovo record dal 1990, inizio delle serie storiche. La pressione fiscale è scesa leggermente, passando dal 44% al 43,8%.
Quanto alle importazioni, sono scese del 2,8% su anno, mentre i consumi sono calati del 2,2% (-2,6% consumi delle famiglie, -0,8%spese della Pa) e gli investimenti fissi lordi del 4,7%. Solo le esportazioni hanno registrato un aumento, seppur minimo (+0,1%).
La presentazione dei dati è stata interrotta dalle contestazioni di dipendenti Istat, che hanno segnalato l’urgenza di nominare il nuovo presidente dell’istituto, ormai atteso da dieci mesi.