Stando all’Istat, nella media del 2012 le retribuzioni contrattuali orarie nella media del 2012 sono aumentate dell’1,5% rispetto all’anno precedente, la crescita media annua più bassa dal 1983. Una crescita, soprattutto, che non tiene il passo dell’inflazione, cresciuta del 3%.
La crescita dei prezzi, dunque, è stata doppia rispetto a quella dei salari. La forbice di 1,5 punti percentuali rappresenta il divario maggiore tra i due indicatori.
Nel mese di dicembre le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento dello 0,1%. su base mensile e dell’1,7% su base annua. “Con riferimento ai principali macrosettori – si legge nella nota dell’Istituto di statistica, a dicembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione”.
Altro fattore problematico è quello dei rinnovi contrattuali: la quota di dipendenti in attesa di rinnovo rappresenta, infatti, il 28,4% del totale, e il 6,8% nel settore privato. L’attesa del rinnovo er i lavoratori con contratto scaduto è, in media, di 36,7 mesi, più di 3 anni.