L’economia italiana prova a rialzare la testa. Secondo le stime diffuse venerdì mattina dall’Istat, nel primo trimestre il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1% su base annua. La variazione acquisita per il 2016, ossia la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a +0,6%. Le ultime previsioni del governo parlano di un +1,2% per il 2016.
“La variazione congiunturale – scrive l’Istat – è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei settori dell’industria e dei servizi presi nel loro complesso e di un calo in quello dell’agricoltura. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno negativo della componente estera netta”. Tradotto: la domanda interna sta ripartendo.
Del resto, presentando i numeri delle stime della Commissione europea, pochi giorni fa, il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, aveva spiegato che la crescita italiana dei prossimi anni è affidata principalmente alla domanda interna. Nel capitolo del documento Ue dedicato alla Penisola, si aggiunge che “la bassa inflazione, l’occupazione in crescita e i tagli alle tasse” sono elementi di supporto al potere d’acquisto delle famiglie e da lì ai consumi privati. Secondo la Ue, tuttavia, la crescita si fermerà all’1,1%.
Sempre nel primo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,5% in Francia, dello 0,4% nel Regno Unito e dello 0,1% negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,1% nel Regno Unito, dell’1,9% negli Stati Uniti e dell’1,3% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro ha segnato una variazione positiva dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.
La Germania ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una crescita oltre le attese: il Pil del primo trimestre è cresciuto dello 0,7%, spinto dalla forza della domanda interna. Secondo le cifre provvisorie diffuse dall’Ufficio di statistica Destatis, il Pil annuo ha registrato un progresso dell’1,6%. I dati sono superiori al consensus, che stimava una crescita dello 0,6% sul trimestre e dell’1,4-1,5% su anno.