A gennaio l’inflazione alza la testa in Italia, accelerando all’1%, dallo 0,5% di dicembre. Si tratta del livello più alto dall’agosto del 2013, quando l’inflazione era all’1,2%. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,3%. Lo ha comunicato l’Istat, che ha rivisto al rialzo le stime preliminari.
Il rialzo dell’inflazione è dovuto alle componenti merceologiche “i cui prezzi presentano maggiore volatilità”, ha spiegato l’Istituto. Si tratta, in particolare, dei beni energetici non regolamentati (+9%, da +2,4% del mese precedente) e degli alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre). Al contempo, rallenta la flessione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-2,8%, da -5,8%).
Complice il maltempo i prezzi dei vegetali freschi sono saliti del 20,4%, dal +3% di dicembre, mentre quelli della verdura del 7,3%, dal +4,7% del mese precedente.
In forte crescita anche i prezzi del gasolio per mezzi di trasporto: la crescita si amplia di 10,6 punti percentuali (+13,9% a gennaio, era +3,3% a dicembre). Per la benzina l’incremento è di 6 punti percentuali (+9,3%, da +3,3% del mese precedente).
A gennaio l’inflazione di fondo (cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi, i beni con l’andamento dei prezzi più volatile) rallenta al +0,5%, dal +0,6% del mese precedente. Al netto dei soli beni energetici, invece, si porta a +0,8% (da +0,7% di dicembre).
Su base annua la crescita dei prezzi dei beni accelera in misura significativa (+1,2%, da +0,1% di dicembre) mentre quella dei servizi rallenta (+0,7%, da +0,9% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo dopo 46 mesi portandosi a meno 0,5 punti percentuali.
L’inflazione acquisita per il 2017 risulta pari a +0,7%.
Quanto al cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, è aumentato a gennaio dell’1,1% su base mensile e dell’1,9% su base annua (era +0,6% a dicembre).
Anche in questo caso il dato annuo è il più alto dall’agosto del 2013. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto sono aumentati dello 0,9% in termini congiunturali, registrando una crescita su base annua del 2,2%, dall’1,0% del mese precedente.