L’industria italiana rimane immobile. Nella media dell’intero 2011 la produzione non ha fatto registrare alcuna variazione rispetto al 2010, quando invece era cresciuta del 6,4%. Lo comunica l’Istat, specificando che a dicembre l’indice destagionalizzato della produzione è salito dell’1,4% su novembre, mentre ha registrato un calo dell’1,7% su base annua. Nella media del trimestre ottobre-dicembre l’indice scende del 2,1% rispetto al trimestre precedente.
Nell’ultimo mese del 2011 si è registrata una crescita tendenziale solo per i beni strumentali (+3,2%). Tutti gli altri raggruppamenti risultano in calo: del 10,3% per l’energia, del 3,6% per i beni intermedi e dello 0,8% per i beni di consumo.
Rispetto a dicembre 2010, i settori dell’industria che presentano una crescita più accentuata sono l’attività estrattiva (+11,8%), la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,1%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+7,2%).
Tra i settori in calo, quelli che in dicembre registrano le diminuzioni tendenziali più ampie sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-12,9%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%).