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Istat: industria, crescono fatturato e ordini a dicembre

L’Istituto di statistica rileva a dicembre la crescita di ordini e fatturato dell’industria, spinti soprattutto dalla componente estera – L’indice Pmi dell’Eurozona sale a 53,5 punti a febbraio, ai massimi da 7 mesi.

Istat: industria, crescono fatturato e ordini a dicembre

Nel mese di dicembre il fatturato dell’industria ha registrato un aumento dello 0,9% su base annua, con un calo del 2,1% sul mercato interno ed un incremento del 7,4% su quello estero. Rispetto al mese di novembre, l’aumento del fatturato è stato dell’1,4%, grazie agli incrementi sia sul mercato interno (+0,8%), sia su quello estero (+2,8%). A comunicarlo è l’Istat.

Crescita leggerissima per il fatturato dell’industria nel 2014. Nell’intero anno, infatti, i ricavi del settore hanno fatto segnare una crescita dello 0,1% su base annua, sintesi di una flessione sul mercato interno (-1,2%) e di un incremento su quello estero (+2,9%).

Sempre nel mese di dicembre, boom per gli ordinativi dell’industria, che hanno registrato un incremento congiunturale del 4,5%, grazie soprattutto alla crescita dell’8,1% di quelli esteri. Su base annua, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 5,8%. Ordini in aumento anche se guardiamo all’intero anno. Nel 2014, infatti, hanno segnatuo un aumento dell’1,1% rispetto al 2013. A trainare la ripresa gli ordini dall’estero, cresciuti del 3,9%.

Cresce l’attività delle imprese dell’Eurozona. L’indice Pmi di febbraio elaborato da Markit Economics, infatti, ha fatto segnare una crescita fino a 53,5 punti dai 52,6 di gennaio, ai massimi da 7 mesi, e ben al di sopra della soglia dei 50 punti che delimitano la soglia tra crescita e contrazion dell’attività.

Segnali positivi anche dal versante occupazionale. Secondo Markit tra l’accumulo di lavoro inevaso e la domanda che fornisce segnali di rialzo, le aziende hanno incrementato le assunzioni toccando il tasso più rapido da agosto 2011. A spingere la crescita dell’indice di Eurolandia sono stati soprattutto Germania e Francia, mentre negli altri paesi la crescota è rallentata.

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