Nel 2012 ammontavano a 11.024 le partecipate pubbliche in Italia, di cui 7.685 attive (presenti nel registro Asia imprese), e circa 1 milione di occupati totali. Lo rende noto Istat precisando che il 25,6% è partecipato al 100% da soggetti pubblici, il 29,1% per una quota tra il 50% e il 99,9% e il 27,1% per una quota inferiore al 20%.
Il 75% degli occupati è impiegato in una delle 7.574 partecipate che fanno capo a un solo soggetto pubblico. Il 41,1% delle imprese è organizzato come società a responsabilità limitata ma il loro peso in termini di addetti è solo dell’8% mentre la società per azioni, scelta dal 33% delle partecipate, ha un peso in termini di addetti dell’81,9%. La dimensione media è di 124 addetti per impresa.
Il governo ha inserito nella legge di Stabilità 2015 in via di approvazione un pacchetto di incentivi per agevolare la fusione e la riduzione delle partecipate, il principale dei quali è l’esclusione dai vincoli del Patto di stabilità interno delle spese in conto capitale che gli enti locali finanziano con i proventi derivanti dalla cessione, anche parziale, delle società.
Il settore con il maggior numero di imprese è quello delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (13,4% di imprese e 2,8% di addetti) mentre quello che impiega il maggior numero di addetti è il Trasporto e magazzinaggio (37% di addetti e il 10,3% di imprese). Circa il 24% delle imprese ha sede in Centro Italia, con una dimensione media di 278 addetti, “fortemente influenzata dalle imprese localizzate nel Lazio” dove la dimensione media è di 580 addetti, per un totale di 743 imprese (9,7% del totale) e 430.638 addetti (45,3% degli addetti).
Il maggior numero di partecipate si trova a Nord-ovest: 27,7% di imprese partecipate, 21,1% di addetti e una dimensione media di 94 addetti per impresa. La Lombardia detiene il 16,2% delle imprese e l’11,7% degli addetti, per una dimensione media di 89 addetti per impresa.