Impennata del commercio italiano. Secondo i numeri diffusi questa mattina dall’Istat, fra ottobre e novembre le esportazioni sono cresciute del 3,5% e le importazioni dell’1,4%. Su base annua, l’export è salito a novembre del 6,4% e l’import del 3,8%. Il surplus della bilancia commerciale si è attestato così a 4,4 miliardi (contro i 3,4 miliardi del novembre 2014), portando il totale dei primi 11 mesi del 2015 a quota 39,171 miliardi (erano 36,2 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente).
Sempre fra gennaio e novembre 2015, l’export ha registrato un incremento tendenziale del 3,8% in valore e del 2% in volume. La crescita dell’import è del 3,3% in valore, ma risulta molto più ampia in volume (+7%), principalmente per la caduta dei prezzi dei prodotti energetici (-26,4%). Da inizio, al netto dell’energia, il surplus sarebbe pari a +70,2 miliardi.
L’Istat precisa inoltre che l’incremento congiunturale dell’export a novembre è stato trainato da entrambe le aree di interscambio: +3,7% per i paesi extra Ue e +3,4% per i paesi Ue. Anche la più contenuta crescita dell’import riflette un aumento degli acquisti dall’area Ue (+1,7%) e dall’area extra Ue (+1,1%).
L’espansione su base annua è particolarmente marcata per le esportazioni verso la Germania (+8,4%) e la Francia (+9,1%), ma, fuori dall’Europa, il miglioramento è ancora più positivo verso Giappone (+21,4%) e Usa (+13,2%). Ampia flessione invece verso i Paesi Opec (-10,5%).
Per quanto riguarda i singoli settori, sono cresciute molto le vendite di autoveicoli (+21,6%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+12,1%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+11,9%). Le vendite di macchinari e apparecchi verso Germania, Opec e Usa e di autoveicoli verso il Regno Unito contribuiscono per quasi un punto percentuale alla crescita tendenziale dell’export.
L’aumento tendenziale dell’import, invece, è la sintesi della crescita degli acquisti dai paesi Ue (+7,7%) e del calo da quelli extra Ue (-1,8%). In forte crescita gli acquisti da Turchia (+19%) e Polonia (+17,1%) e l’import di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+31,1%).