Il segno più è già scomparso. Nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,5% su base annua. I dati sono contenuti nelle stime preliminari pubblicate questa mattina dall’Istat.
Il calo congiunturale “è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi”, spiega l’Istituto di statistica. La variazione acquisita per il 2014 –che si ottiene ipotizzando variazioni congiunturali nulle del Pil nei prossimi trimestri – è pari a -0,2%.
GERMANIA
Sempre nel primo trimestre dell’anno l’economia tedesca è cresciuta dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti, registrando l’espansione più forte da tre anni a questa parte. Il dato batte le stime (che si fermavano al +0,7%) e segna una netta accelerazione rispetto al quarto trimestre 2013 (+0,4%). Su base annua il Pil tedesco segna +2,3% destagionalizzato.
FRANCIA
Il Pil della Francia, invece, è rimasto invariato nel primo trimestre del 2014, su base congiunturale, secondo i dati preliminari pubblicati questa mattina dall’Ufficio di statistica nazionale, l’Insee. La rilevazione è inferiore alle stime degli economisti, che indicavano una crescita dello 0,2%. L’Insee ha inoltre rivisto il dato relativo al quarto trimestre del 2013, ad un +0,2% rispetto allo 0,3% della precedente lettura.
GIAPPONE
Spettacolare la crescita del Giappone, che fra gennaio e marzo ha fatto segnare un’espansione dell’1,5% rispetto ai tre mesi precedenti (il tasso più alto degli ultimi 10 trimestri) e del 5,9% su base annua. I dati sono di gran lunga superiori alle attese degli analisti, che avevano previsto un rialzo dell’1% sul trimestre precedenti e del 4,2% su anno.
REGNO UNITO E USA
Nello stesso periodo, infine, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% nel Regno Unito e ha segnato una variazione nulla negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,1% nel Regno Unito e del 2,3% negli Stati Uniti.