Secondo quanto rilevato dall’Istituto nazionale di statistica nel 2011 la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,8%) e l’inflazione (+2,8%) ha raggiunto un divario pari a 1 punto percentuale, il più alto dal 1995.
A dicembre il divario ha raggiunto addirittura una differenza pari a 1,9 punti percentuali: retribuzioni contrattuali orarie a +1,4% e inflazione su base annua a +3,3%.
L’Istat ha precisato che si tratta appunto dello scarto più importante dall’agosto 1995, quando aveva toccato 2,4 punti percentuali.