Gli stipendi degli italiani salgono più dell’inflazione. E’ la prima volta che accade dall’agosto del 2010. Secondo gli ultimi dati Istat, ad aprile l’indice delle retribuzioni contrattuali è aumentato dello 0,3% rispetto a marzo e dell’1,4% su base annua. Nel confronto con aprile 2012, invece, l’inflazione è crollata all’1,1%, portando dunque un po’ di sollievo ai portafogli degli italiani.
Nei primi quattro mesi del 2013, invece, gli stipendi sono cresciuti dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Quanto ai principali macrosettori, ad aprile le retribuzioni orarie contrattuali hanno registrato un incremento tendenziale dell’1,8% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che hanno beneficiato degli incrementi tendenziali maggiori sono alimentari, bevande e tabacco (5,8%), pubblici esercizi e alberghi (2,9%), acqua e servizi di smaltimento rifiuti (2,6%).
Ad aprile i contratti da rinnovare erano 51 (di cui 15 della pubblica amministrazione) relativi a circa 5,9 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego). L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 26,5 mesi per l’insieme degli occupati e di 13,2 mesi per quelli del settore privato. Tra i contratti monitorati dall’indagine, ad aprile sono stati recepiti due accordi mentre nove sono scaduti.