Cresce l’export italiano nel 2016, grazie soprattutto al boom del Meridione. A rilevarlo è l’Istat, le cui stime parlano di un +1,2% nell’export nazionale, trascinato dall’aumento dell’8,5% delle esportazioni delle regioni meridionali, ma anche dalla crescita del 2,1% nell’Italia centrale e dell’1,8% in quella nord-orientale. Stazionaria l’area nord-occidentale, mentre crolla l’Italia insulare, che fa segnare una flessione del 15% nell’export.
Nel solo quarto trimestre, invece, l’export di tutte le ripartizioni territoriali risulta in crescita rispetto al trimestre precedente: +5,3% per l`Italia meridionale e insulare, +4,2% per l`Italia centrale, +2,8 per le regioni nord-orientali e +1,6% per quelle nord-occidentali.
Tra le regioni che, nel corso dell’intero anno, forniscono il più ampio contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali si segnalano: Basilicata (+53,5%), Lombardia (+0,8%), Emilia-Romagna (+1,5%), Friuli-Venezia Giulia (+6,3,%), Veneto (+1,3%), Abruzzo (+9,7%), Marche (+5,6%), Lazio (+3,0%) e Liguria (+7,7%). Tra quelle che forniscono un contributo negativo si evidenziano: Sicilia (-17,3%), Piemonte (-3,0%) e Sardegna (-10,9%).
Tra i fattori che hanno contribuito maggiormente all’aumento si segnalano le vendite di autoveicoli dalla Basilicata, di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Liguria e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dalle Marche. In forte flessione, invece, le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e di autoveicoli dal Piemonte.