Nel primo trimestre del 2012 il Pil italiano è calato dello 0,8% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2011 e dell’1,4% su base annua (dato rivisto al ribasso dall’1,3% della stima preliminare). Lo ha comunicato l’Istat, ufficializzando la recessione del nostro Paese, che ha registrato una crescita negativa per il terzo trimestre consecutivo. Il calo congiunturale è il peggiore dal primo trimestre del 2009, quando la contrazione sul trimestre precedente era stata del 3,5%.
Pesa soprattutto domanda nazionale che, al netto delle scorte, ha sottratto 1,2 punti percentuali alla crescita del Pil: -0,6 i consumi delle famiglie, -0,7 gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa della P.A. ha contribuito positivamente per 0,1 punti percentuali. Anche la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla crescita del Pil (-0,5%), mentre il contributo della domanda estera netta è stato positivo per lo 0,9%. Sul fronte dell’offerta, l’andamento ha mostrato variazioni congiunturali negative per il valore aggiunto dell’industria (-2%) e dei servizi (-0,6%), mentre quello dell’agricoltura è aumentato del 4,9%.
CONSUMI FAMIGLIE -2,4% SU ANNO
Consumi delle famiglie al palo. Nel primo trimestre del 2012 la spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha registrato una riduzione del 2,4% su base annua e dell’1% sui tre mesi precedenti. Lo ha comunicato l’Istat sottolineando che gli acquisti di beni durevoli hanno subito un vero e proprio crollo: su base annua sono scesi dell’11,8%. Male anche la spesa di beni non durevoli che è calata del 2,3%, mentre gli acquisti di servizi dono diminuiti dello 0,2%.
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE 2008-2011 +7,8%
Nel quadriennio 2008-2011 i disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono aumentati del 7,8%. In crescita anche il numero di coloro che non lavorano e non studiano, i cosiddetti “Neet”, che hanno raggiunto la soglia del 22,7%, il 3,4% in più rispetto al 2008.