Deficit in netto calo, pressione fiscale alle stelle. E’ questo il quadro che emerge dagli ultimi dati sui conti pubblici pubblicati dall’Istat. Secondo l’istituto di statistica, l’anno scorso l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è sceso al -2,9%, in miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011 (-3,8%).
Nel solo quarto trimestre 2012 il, saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari a 17.900 milioni di euro (contro il +11.677 milioni di euro nello stesso periodo del 2011). Nell’intero 2012, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario positivo è stato pari al 2,5%, in miglioramento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2011.
Sempre nel quarto trimestre 2012 il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo e pari a 8.177 milioni di euro, risalendo rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, quando era risultato negativo per 3.234 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata pari a +2% (-0,8% nel 2011). Complessivamente, nell’anno 2012 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato pari a -0,3% (-1,4% nel 2011).
Quanto alla pressione fiscale, ha raggiunto il 52% nel quarto trimestre 2012, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nella media dell’intero anno il dato è pari al 44%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Le entrate totali, rileva l’Istat, sono cresciute, in termini tendenziali, del 2,4%; la loro incidenza sul Pil è stata del 56,3%, in aumento dal 54,5% del corrispondente trimestre del 2011.
Nel complesso del 2012, le uscite totali sono aumentate dello 0,7% rispetto all’anno precedente, risultando pari al 50,6% del Pil (49,9% nel 2011); le entrate totali sono cresciute in misura maggiore rispetto alle uscite (+2,5%), con un’incidenza sul Pil del 47,7% (46,2% nel 2011). La pressione fiscale al 44% nel 2012 è il livello più alto almeno dal 1990, inizio delle serie omogenee.