Dall’Istat arrivano indicazioni contrastanti sullo stato di salute dell’economia italiana e sulle sue prospettive. Nel mese di maggio, infatti, l’indice di fiducia tra le imprese ha segnato un aumento, mentre quello sulla fiducia dei consumatori ha fatto registrare una decisa flessione.
Il clima di fiducia delle imprese a maggio è aumentato a 103,4 da 102,7 di aprile, ai massimi dalla fine del 2015. Il segno positivo dell’indice composito va in controtendenza con gli indici settoriali, che risultano in calo: il clima di fiducia, infatti, scende nella manifattura (a 102,1 da 102,7), nelle costruzioni (a 120,4 da 121,2) e nei servizi di mercato (a 107,4 da 107,9) e nel commercio al dettaglio (a 100,9 da 101,9).
Nelle imprese manifatturiere peggiorano i giudizi sugli ordini (a -15 da -14) mentre le attese sulla produzione rimangono stabili a 10; il saldo dei giudizi sulle scorte passa a 3 da 4. Nelle costruzioni migliorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -34 da -35) e peggiorano le attese sull’occupazione
Sempre a maggio l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato una flessione, passando a 112,7 da 114,1 del mese precedente. Tra le componenti, il clima personale cresce a 105,4 da 104,8 ma diminuiscono la componente economica a 135,9 da 140,2, quella futura a 117,8 da 120 e quella corrente a 109,8 da 110.
Peggiorano i giudizi e le attese dei consumatori sulla situazione economica del Paese (a -47 da -39 e a 3 da 8 i rispettivi saldi). mentre aumentano sia il saldo relativo ai giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi (a -27 da -36), sia quello delle attese per i prossimi 12 mesi (a -20 da -33). Peggiorano le aspettative sulla disoccupazione (a 25 da 21, il saldo).