Calano le esportazioni italiane a gennaio. A rilevarlo è l’Istat, secondo cui nel primo mese del 2015 l’export ha subito una flessione del 2,5% rispetto a dicembre e del 4,2% su base annua. In altalena le importazioni, cresciute dell’1% su mese, ma in diminuzione del 4,2% su base annua.
Nel confronto tendenziale le vendite hanno subito una contrazione decisa verso entrambe le aree: -4,7% per l’area Ue e -3,5% per l’area extra Ue, mentre sull’import pesa soprattutto la flessione relativa all’area extra Ue (-8,5%). Nel computo pesa anche la differenza nei giorni lavorativi, al netto della quale la flessione di l’export (-0,1%) ed import (-1,6%) si fa più contenuta.
In ogni caso, a gennaio il saldo commerciale è stato positivo per 219 milioni, sintesi di un surplus con i paesi Ue (+452 milioni) e di un deficit con i paesi extra Ue (-233 milioni).
Sui calo congiunturale dell’export pesa, in particolar modo, la flessione del 18,2% nei prodotti energetici, mentre per quanto riguarda l’import, a fare da volano all’aumento sono stati beni intermedi (+5,3%) e beni strumentali (+2,1%). Nell’ultimo trimestre, rispetto al precedente, l’export risulta in espansione dello 0,5%.
Sull’andamento di entrambi i flussi occupa un ruolo particolarmente rilevante la crisi russa: le esportazioni verso la Russia, infatti, sono calate del 36,7%, mentre le importazioni da Russia hanno subito una flessione del 40,2%.