Torna a frenare su base mensile la produzione industriale italiana. Secondo i dati resi noti questa mattina dall’Istat, a novembre l’indice destagionalizzato è sceso dello 0,5% rispetto a ottobre, ma – corretto per effetti di calendario – è salito dello 0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Nella media del trimestre settembre-novembre, inoltre, la produzione è cresciuta dello 0,4% su base congiunturale, mentre nel periodo gennaio-novembre la crescita è stata dell’1,1% su anno.
Tuttavia, a novembre l’indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali mensili negative diffuse a tutti i principali comparti: beni di consumo (-1,3%), beni strumentali (-0,8%), energia (-0,7%) e beni intermedi (-0,4%).
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario segnalano, sempre a novembre, aumenti nei comparti dei beni strumentali (+3,6%), dell’energia (+2,1%) e dei beni intermedi (+0,7%). L’unico tra i principali raggruppamenti d’industrie a registrare una variazione negativa è quello dei beni di consumo (-1,8%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+10,5%) e della fabbricazione di prodotti chimici (+5,2%).
I cali maggiori si rilevano nei settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,1%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-4,9%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-3,6%).