Condividi

Iss: l’acqua del rubinetto è sicura, parametri rispettati al 99%

L’acqua del rubinetto in Italia è sicura da bere? I dati dicono di sì: oltre il 99% dei controlli effettuati negli ultimi 3 anni ha dato esito positivo. L’acqua migliore è in Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. I risultati del primo rapporto sulla sicurezza delle acque prodotto dall’Istituto superiore della Sanità

Iss: l’acqua del rubinetto è sicura, parametri rispettati al 99%

L’acqua potabile nelle case italiane è sostenibile e sicura. I controlli effettuati negli ultimi tre anni indicano una conformità quasi totale ai parametri stabiliti dalla legge. È quanto emerge dal primo rapporto elaborato dal Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Il rapporto del CeNSiA, realizzato in collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale e coordinato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, ha esaminato i risultati di oltre 2,5 milioni di analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche condotte in 18 Regioni e Province Autonome tra il 2020 e il 2022. Un campione di oltre il 90% della popolazione italiana.

Acqua potabile sicura per il 99%

Secondo l’analisi, la percentuale media nazionale di conformità è del 99,1% per i parametri sanitari microbiologici e chimici e del 98,4% per i parametri indicatori, che non sono direttamente correlati alla salute ma potrebbero influire su sapore, odore o colore dell’acqua. Tutte le Regioni hanno mostrato percentuali di conformità superiori al 95%, assicurando una prevenzione sanitaria adeguata.

Quali sono le migliori regioni per qualità dell’acqua

I punteggi migliori si registrano in Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. Le Province Autonome di Trento e Bolzano presentano tassi di conformità leggermente inferiori per i parametri sanitari, mentre Umbria e la Provincia Autonoma di Trento mostrano conformità minori per i parametri indicatori.

Il 33% degli italiani non si fida dell’acqua di rubinetto

Nonostante i dati rassicuranti, secondo l’Istat un italiano su tre non si fida dell’acqua del rubinetto.

“Dai dati che abbiamo raccolto emerge che l’acqua potabile è sicura e controllata capillarmente nel tempo in tutto il Paese, conforme quasi nel 100% dei casi ai parametri di legge e con una gestione sicura delle non conformità – ha affermato Rocco Bellantone, presidente dell’Iss -. È importante che si ribadisca questo concetto, visto che secondo l’Istat quasi un terzo degli italiani non si fida dell’acqua dei propri rubinetti”.

Acqua: quali sono le situazioni di non conformità

Le non conformità rilevate a livello nazionale sono limitate e circoscritte a casi episodici di contaminazioni microbiologiche (Escherichia coli, Enterococchi) o ambientali (coliformi), nonché alla presenza di sostanze come fluoro e arsenico in alcune aree. Il sistema di controllo ha gestito efficacemente queste situazioni, garantendo la salute dei cittadini.

Acqua: il ruolo dell’Italia in Europa

Andrea Piccioli, direttore generale dell’Iss, ha evidenziato il ruolo dell’Italia nel promuovere una normativa europea più stringente sulla qualità e la sicurezza dell’acqua potabile. L’Italia è considerata un modello di prevenzione e risposta nel settore delle acque destinate al consumo umano, come dimostrato durante la Conferenza mondiale sull’acqua di New York 2023.

“L’Italia, inoltre, ha avuto un ruolo importante nel chiedere in sede europea di costruire una normativa che sia ancora più stringente sulla qualità e la sicurezza dell’acqua potabile” spiega Piccioli. “Nel settore delle acque destinate al consumo umano, l’Italia rappresenta un modello di prevenzione e risposta, presentato come riferimento anche nella Conferenza mondiale sull’acqua di New York 2023, che realizza un partenariato esteso tra istituzioni e portatori di conoscenza e interesse, pubblici e privati, che ha tra gli obiettivi prioritari politiche di accesso ad acqua e servizi igienici sicuri come diritto fondamentale per tutta la popolazione, inclusi luoghi di cura, scuole e edifici prioritari”.

Verso l’anagrafe dell’acqua

La pubblicazione del rapporto segna il primo passo verso la creazione di una “anagrafe dell’acqua”. Luca Lucentini, direttore del CeNSiA, ha spiegato che questa iniziativa mira a mettere a disposizione del pubblico tutti i dati sulle caratteristiche dell’acqua potabile nella propria zona. L’Anagrafe Territoriale dinamica delle Acque potabili (AnTeA) fornirà informazioni complete e aggiornate sulla qualità dell’acqua, dalla fonte al rubinetto.

“Nonostante l’acqua rappresenti la risorsa circolare per eccellenza, la governance ed i controlli che presiedono alla sua sicurezza sono spesso segmentati in diverse normative, assetti istituzionali e soggetti attuatori – spiega il direttore del CeNSiA -. Anche per questo, con una legge nazionale seguita da un decreto legislativo è stato istituito presso l’Iss il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque che, tra gli altri compiti, gestirà anche la raccolta e l’analisi dei dati attraverso l’Anagrafe Territoriale dinamica delle Acque potabili (AnTeA) per garantire un’informazione completa e aggiornata ai cittadini che potranno conoscere l’origine e la qualità della propria acqua di rubinetto, a partire dalle risorse idriche prelevate dagli ambienti naturali fino al loro rubinetto e evidenziando tutte le misure di protezione e controllo applicate, collegandosi anche al Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane, coordinato e gestito dall’Istituto Superiore per la protezione dell’ambiente (Ispra)”.

Commenta