È passata una settimana dagli attacchi terroristici di Hamas e Israele risponde continuando ininterrottamente a colpire la Striscia di Gaza. Oltre ai raid aerei, nella notte, l’esercito israeliano ha condotto incursioni di terra a Gaza, recuperando alcuni corpi, precedentemente rapiti, e colpendo su larga scala su obiettivi di Hamas. Durante questi attacchi, sono stati uccisi numerosi membri dell’unità d’elite di Hamas chiamata “Nukhba,” tra cui il capo del sistema aereo di Gaza, Merad Abu Merad, ritenuto il responsabile della direzione dei terroristi durante l’attacco avvenuto lo scorso sabato. Arrestati oltre 230 operativi di Hamas in diverse località della Cisgiordania.
Dalle prime incursioni di terra si cerca di localizzare i circa 150 israeliani rapiti dall’organizzazione terroristica.
Bombardamenti nel sud del Libano
L’Esercito israeliano ha condotto bombardamenti su postazioni di Hezbollah in Libano in risposta all’abbattimento di due velivoli non identificati che avevano preso di mira Haifa, provenienti dal territorio. Segnalato l’ingresso nel nord di Israele di un drone non identificato che ha sparato contro forze israeliane.
Durante gli scontri nel sud del Libano, una granata israeliana è caduta su un gruppo di giornalisti internazionali che stavano seguendo coprendo gli scontri, causando la morte di un operatore della Reuters e il ferimento di altri sei giornalisti.
Nella notte tra venerdì e Sabato, Israele ha annunciato di aver sventato un tentativo di infiltrazione di una cellula terroristica dal Libano in territorio israeliano. Un drone è stato utilizzato per colpire e uccidere i terroristi. Ancora da confermare il numero esatto delle vittime.
Dagli Stati Uniti sono arrivati in Medio Oriente gli aerei da combattimento F-15 Strike Eagle, nell’ambito degli sforzi statunitensi di “rafforzare la propria posizione e migliorare le operazioni aeree in tutta la regione in seguito agli attacchi di Hamas contro Israele.
Prosegue la fuga da Gaza City
Continua l’esodo da Gaza City. Decine di migliaia di persone a Gaza hanno evacuato le proprie case per spostarsi verso il sud, in risposta all’ordine di evacuazione emesso da Israele.
Secondo l’Onu, il numero di sfollati nella densamente popolata Striscia di Gaza è aumentato da 84.444 a 423.378 persone, con oltre 423.000 persone costrette a fuggire dalle loro case.
Le forze di difesa israeliane hanno indicato alla popolazione palestinese residente nel nord di Gaza due direzioni lungo cui muoversi verso sud tra le 10 e le 16 di oggi ora locale.
In città, intanto la situazione resta drammatica a causa dell’assedio, con carenza di cibo, carburante e medicine. L’unica centrale elettrica del territorio è chiusa a causa della mancanza di combustibile. Gli ospedali sono sovraffollati, il maggior obitorio di Gaza è saturo, e i malati e i feriti non possono ricevere cure adeguate.
Hamas, invece, continua a chiedere alla popolazione della Striscia di Gaza di non abbandonare la zona, ma di cercare rifugio nelle proprie case.
Borrell: “Evacuazione impossibile”
Israele aveva richiesto all’Onu di evacuare 1,1 milioni di persone dall’area entro 24 ore, ma l’ONU ha ritenuto questa richiesta impossibile da eseguire giudicando che un simile trasferimento avrebbe “conseguenze devastanti” dal punto di vista umanitario e ne chiede l’annullamento. L’Onu esorta i contendenti a rispettare le regole e a non usare i civili come scudi.
Preoccupazioni sono arrivate anche dall’Unione Europea. Il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla fine della sua missione in Cina, ha detto che, “rappresentando la posizione ufficiale dell’Unione Europea, il piano di evacuazione è assolutamente impossibile da attuare“. Perché “immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria – ha aggiunto Borrell -. È uno scenario da evitare”.
L’Onu chiede anche che Israele apra un canale umanitario per le consegne di aiuti essenziali, compresa l’acqua.
Anche l’Arabia Saudita si schiera contro l’ordine di evacuazione respingendo “categoricamente” qualsiasi spostamento della popolazione di Gaza e condannando il bombardamento dei “civili indifesi” ha affermato in un comunicato il ministero degli Esteri saudita.
Un nuovo appello ad Israele affinchè revochi l’ordine di evacuazione dal nord di Gaza è stato diffuso da 12 ong internazionali.
Attacco a Tel Aviv durante missione UE
Ieri, a Tel Aviv è risuonato l’allarme razzi durante la visita della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, quella del parlamento europeo Roberta Metsola. Le due Rappresentanti UE hanno dovuto interrompere il loro incontro a Tel Aviv per mettersi al riparo con le loro delegazioni in un rifugio durante l’allarme anti-aereo.
Sale il bilancio delle vittime
Il conflitto continua a mietere vittime da entrambe le parti. I morti israeliani accertati sono circa 1.300 persone, tra cui molti bambini e anziani, mentre gli ostaggi restano 150. I bombardamenti israeliani su Gaza hanno, invece, portato al decesso di 1.900 persone, tra cui 614 bambini, secondo fonti ministeriali palestinesi.