Benjamin Netanyahu è il Premier d’Israele. Dopo una notte di incertezza, caratterizzata da un testa a testa con Benny Gantz, non sembrano esserci più dubbi. Nonostante gli scandali e le inchieste giudiziarie, il leader del partito conservatore Likud si appresta a formare il prossimo Governo israeliano, conquistando il suo quinto mandato, il quarto consecutivo.
Lo spoglio dei voti è arrivato al 97% e a livello di preferenze Gantz, numero uno della lista di centro sinistra “Blu e bianco”, e Netanyhau hanno ottenuto lo stesso numero di seggi: 35. A decretare la vittoria è stata però la vittoria della coalizione di destra che sostiene il Premier uscente che potrà contare su 65 seggi su 120 alla Knesset contro i 56 attribuibili al centrosinistra di Gantz.
Mentre si procede allo spoglio dei voti dei soldati, che tradizionalmente votano a destra, Netanyhau si gode il suo quinto successo: “È stata una vittoria immensa, non si poteva nemmeno immaginare. Il popolo di Israele mi ha confermato la fiducia”, ha proclamato.
Avigdor Lieberman, il cui partito “Israele casa nostra” ha guadagnato 5 seggi, ha annunciato che raccomanderà al presidente Reuven Rivlin l’affidamento dell’incarico a Netanyahu. Lo stesso hanno detto i partiti religiosi Shas e Torah unita, entrambi a 8 seggi.
Una volta ricevuto l’incarico, Netanyhau avrà 42 giorni di tempo per formare un nuovo Governo. Se ci riuscirà – cosa probabile- diventerà il leader più longevo nella storia di Israele: al potere da 13 anni di cui 10 consecutivi.
“Purtroppo gli israeliani hanno in maggioranza votato per candidati impegnati ad arroccarsi nello status quo di oppressione, occupazione, annessione ed esproprio in Palestina”. Lo ha detto l’esponente dell’Olp Hanan Ashrawi, secondo cui Israele ha scelto “un parlamento di destra razzista e xenofobo”. “L’agenda estremistica e militaristica, guidata da Netanyahu, è stata incoraggiata dalle politiche sconsiderate e dal cieco sostegno dell’amministrazione Trump” in un’alleanza “cinica”.