L’inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme ha innescato una serie di scontri durissimi fra i manifestanti palestinesi e l’esercito israeliano. Da una parte molotov e sassi, dall’altra proiettili. Il bilancio è quello di un massacro: fra le Cisgiordania e il confine con la Striscia di Gaza, gli ultimi dati parlano di 59 morti e oltre 2.000 feriti, di cui 27 in gravi condizioni.
Secondo Amnesty International, tra i palestinesi uccisi ci sono anche cinque minorenni. L’associazione denuncia una “vergognosa violazione delle norme internazionali e dei diritti umani: molte persone sono state colpite alla testa e al petto; oltre 500 sono stati feriti da pallottole”.
“A Gerusalemme non è stata aperta un’ambasciata ma un avamposto americano”, ha detto il presidente palestinese Abu Mazen, che ha parlato di “massacro” e ha ribadito che “l’America non è più un mediatore in Medio Oriente”. Abu Mazen ha poi annunciato lo “sciopero generale dei Territori Palestinesi” e tre giorni di lutto per gli uccisi a Gaza.
“Continueremo ad agire fermamente per proteggere la nostra sovranità e i nostri cittadini – ha replicato il premier israeliano Benyamin Netanyhau – Ogni paese deve proteggere i suoi confini. Hamas, organizzazione terroristica, sostiene che intende distruggere Israele e invia migliaia di persone a violare la barriera difensiva per realizzare questo obiettivo”.
La Turchia ha richiamato per consultazioni i suoi ambasciatori in Usa e Israele. Ankara ha inoltre decretato 3 giorni di lutto nazionale. “Israele è uno Stato terrorista” che “sta compiendo un genocidio”, ha detto il presidente turco Erdogan.
“La responsabilità di quanto sta accadendo è chiaramente di Hamas che sta intenzionalmente provocando la risposta di Israele”, ha affermato un portavoce della Casa Bianca. Secondo fonti diplomatiche, gli Usa avrebbero bloccato all’Onu una richiesta di inchiesta indipendente su ciò che è accaduto al confine tra Israele e Gaza.
Gli scontri sono stati condannati da quasi tutta la comunità internazionale: mondo arabo, Onu e Ue.
Said Abou Ali, segretario generale aggiunto della Lega araba con delega per la questione palestinese e i territori occupati, “ha fatto appello a un intervento internazionale urgente per fermare l’orribile massacro perpetrato dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza”.
Federica Mogherini, Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, ha auspicato “che tutti agiscano con la massima moderazione per evitare ulteriori perdite di vite”.