La tregua si è rivelata una finzione. L’esercito israeliano ha mobilitato 16 mila riservisti nel quadro dell’operazione “Pilastro di difesa” contro i gruppi armati di Hamas nella Striscia di Gaza. “Il processo è in corso – ha detto questa mattina un portavoce militare -, l’esercito sta distribuendo le cartoline precetto per 16 mila soldati riservisti”.
Subito dopo Israele ha ordinato un raid aereo nel nord della Striscia di Gaza, proprio durante la visita del primo ministro egiziano, Hisham Qadil. Fonti sanitarie parlano di due palestinesi uccisi. Lo Stato ebraico ha dunque infranto il cessate il fuoco proclamato questa mattina per consentire l’arrivo in sicurezza del premier del Cairo. Gli israeliani sostengono di aver preso questa decisione per rispondere ad Hamas, che a sua volta non avrebbe rispettato la tregua.
Intanto il portavoce del presidente egiziano Mohamed Morsi ha spiegato che oggi il primo ministro Qandil si è a Gaza “per esprimere il sostegno dell’Egitto al popolo palestinese e vedere quali sono i suoi bisogni”. Qadil ha poi sottolineato che il Cairo “intensificherà i suoi sforzi per fermare l’aggressione” a Gaza.
L’Unione europea ha lanciato oggi un appello a Israele per una risposta “proporzionata” agli attacchi dei gruppi armati palestinesi dalla Striscia di Gaza. In un comunicato, il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, si è detta “profondamente preoccupata dall’escalation di violenze in Israele e nella Striscia di Gaza”.
Ashton non sembra avere dubbi sulla genesi del conflitto: “Gli attacchi con razzi da parte di Hamas e di altri gruppi a Gaza, che hanno provocato la crisi attuale, sono totalmente inaccettabili e devono finire – si legge ancora nel comunicato -. Israele ha il diritto di proteggere la sua popolazione da questo genere di attacchi, ma chiedo di fare in modo che la sua risposta sia proporzionata“.
Due giorni fa una serie di raid israeliani sulla Striscia ha provocato la morte del leader militare di Hamas, Ahmed Jabari. Nelle ultime ore l’aviazione israeliana ha compiuto nuove incursioni, colpendo numerosi obiettivi sensibili. Secondo il ministero dell’Interno di Hamas, “ci sono stati almeno 130 raid nella notte”.
Gli israeliani avrebbero colpito e distrutto alcuni edifici amministrativi del ministero dell’Interno, in particolare quelli adibiti al rilascio e rinnovo dei passaporti nel quartiere di Tel al Hawa, a Gaza. Alcuni testimoni hanno riferito che sono stati colpiti anche alcuni centri di addestramento utilizzati dai gruppi armati palestinesi.
Il portavoce dei servizi di pronto soccorso di Hamas, Adham Abu Selmiya ha confermato la morte di 19 palestinesi, tra cui alcuni bambini, negli ultimi due giorni. Altre 235 persone sono rimaste ferite.
Fonti dell’esercito israeliano hanno confermato che i raid sul territorio palestinese “stanno proseguendo”. “Undici razzi palestinesi sono stati lanciati dopo la mezzanotte di giovedì, 280 dall’inizio delle operazioni” militari israeliane. “Tra questi, 131 sono stati intercettati”, ha aggiunto un portavoce.