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Israele avvia operazione di terra in Libano: “Sarà limitata, no occupazione”. Usa: “Rischiosa, ma legittima”

FIRSTonline

L’esercito israeliano ha annunciato che le sue truppe hanno iniziato ad attraversare il Libano meridionale, con l’obiettivo di distruggere le infrastrutture di Hezbollah vicine al confine. Nell’approvare l’operazione di terra, il gabinetto di sicurezza di Israele ha messo in evidenza che si tratta di un missione “mirata e limitata nel tempo e nello spazio”, e non punta a occupare il sud del Libano. In un videomessaggio rivolto alla popolazione iraniana, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che “non c’è un luogo in cui non andremo per proteggere il nostro Paese”. 

L’offensiva di terra arriva dopo ore di incursioni israeliane e fuoco di artiglieria attraverso il confine. Almeno 95 persone sono state uccise negli attacchi israeliani di ieri sul Libano. Sarebbero oltre mille le vittime da lunedì scorso, mentre un milione di persone sono state sfollate dai combattimenti. Dieci persone sarebbero morte e altre cinque sarebbero rimaste ferite nella notte in seguito al bombardamento da parte dell’esercito israeliano di una casa nel villaggio di Daoudiya, mentre è di tre civili uccisi e nove feriti il bilancio dei raid aerei israeliani condotti alle prime ore di stamattina su Damasco, in Siria. In parallelo, aerei israeliani hanno effettuato un attacco con droni nel sud del Libano contro la casa di Mounir Maqdah, leader delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, il braccio armato di Fatah. Lo riferisce L’Orient-Le Jour.

Usa: “Operazioni Israele in linea con il suo diritto alla difesa”

Le operazioni “limitate per distruggere l’infrastruttura di Hezbollah che potrebbe essere utilizzata per minacciare i cittadini israeliani” sono “in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza”, ha affermato un portavoce del consiglio alla Sicurezza nazionale americano, citato dai media Usa. “Sappiamo che l’espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani. E in definitiva, una risoluzione diplomatica è l’unico modo per raggiungere stabilità e sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano”, ha aggiunto, mentre il capo del Pentagono ha avvisato l’Iran che ci saranno “gravi conseguenze” in caso di attacco contro Israele. 

Secondo quanto riportato da Axios, la Casa Bianca sarebbe preoccupata dalla possibilità che “un’operazione limitata nel tempo e nella portata geografica” in Libano “si trasformi in qualcosa di più grande“. L’amministrazione Biden avrebbe raggiunto un accordo con Israele sulla portata dell’operazione nel sud ma teme lo stesso che si “espanda e richieda più tempo”.

Nel frattempo il segretario di Stato Antony Blinken ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy, durante la quale hanno discusso del “bisogno di una de-escalation delle tensioni in Medio Oriente e dell’importanza degli sforzi diplomatici”. Blinken e Lammy hanno riaffermato inoltre gli sforzi congiunti per risolvere il conflitto nella Striscia di Gaza raggiungendo un cessate il fuoco nell’enclave palestinese e riportare a casa gli ostaggi israeliani. 

In parallelo il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, durante la quale hanno discusso le operazioni israeliane e dello smantellare l’infrastruttura di attacco lungo il confine così che Hezbollah non possa condurre attacchi stile 7 ottobre fra le comunità del nord di Israele. Austin “ha riaffermato che la soluzione diplomatica è necessaria per assicurare che i civili possano tornare in sicurezza nelle loro abitazioni”, si legge in una nota nella quale si precisa che il capo del Pentagono e Gallant hanno parlato delle “serie conseguenze per l’Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco diretto contro Israele”. 

Meloni: “Italia farà la sua parte col G7 per la de-escalation”

“Sto seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano in contatto costante con i ministri della Difesa e degli Esteri. La protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano Unifil presenti nel sud” del paese, ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “L’Italia continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualità di presidente del G7″, ha aggiunto.

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