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Israele annuncia l’uccisione del capo militare di Hamas che però smentisce. Tensione alle stelle: cosa può succedere adesso?

FIRSTonline

Un missile israeliano ha ucciso a Teheran il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, il quale era ospite in un alloggio dei pasdaran. Allarme nel mondo per le conseguenze del blitz. Russia, Cina e Paesi arabi hanno condannato lo Stato ebraico. L’azione del governo Netanyahu attua così la strategia degli omicidi mirati ed è un’umiliazione per l’immagine degli ayatollah iraniani. Teheran prepara la risposta e mobilita le milizie regionali dal Libano allo Yemen per attaccare Israele. Gli Stati Uniti, con il Segretario di Stato Blinken, affermano di non essere stati “né coinvolti né informati” e insistono per il cessate il fuoco a Gaza come “imperativo” immediato. Secondo il Nyt, invece, Khamenei ha ordinato di colpire direttamente Israele. In Italia, intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è pronto a riferire in Parlamento. Ma non è tutto, perché a stretto giro Israele fa sapere che lo scorso 13 luglio è stato ucciso anche il capo militare di Hamas, Mohammed Deif. Immediata, però, la smentita di Hamas. Nel frattempo, Hezbollah ha annunciato che è stato ritrovato il corpo del leader militare Fuad Shukr, ucciso da un attacco israeliano a Beirut.

Mohammed Deif: chi è il fantasma di Gaza?

Mohammed Deif, il “fantasma” di Gaza che per anni era riuscito a sfuggire ai tentativi di eliminarlo da parte di Israele, è stato ucciso. Lo hanno confermato le forze israeliane (Idf) spiegando che quello che per anni è stato considerato tra i nemici più acerrimi dello Stato ebraico, è stato colpito in un raid sul sud della Striscia lo scorso 13 luglio insieme al capo della Brigata Khan Yunis di Hamas, Rafa’a Salameh.

L’annuncio della morte di Deif arriva a 300 giorni esatti dal massacro del 7 ottobre e dalla presa degli ostaggi e all’indomani dell’uccisione di Haniyeh. Capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam dal luglio 2002, Deif si era unito a Hamas nel 1990 e negli ultimi 20 anni era sopravvissuto a diversi tentativi israeliani di assassinarlo. In un raid nel 2014 aveva perso la moglie e il figlio di sette mesi, mentre il più recente tentativo conosciuto di eliminarlo risaliva all’operazione ‘Guardiano delle Mura’ nel 2021.

Deif, con il quale pochissimi quando era in vita avrebbero avuto contatti diretti, era considerato la mente della strategia del lancio di razzi contro Israele e della costruzione dei tunnel per infiltrare uomini e armi. Nei mesi scorsi era stato indicato come il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con Israele.

In tutto ciò, un alto funzionario di Hamas, Mahmoud Mardawi, ha smentito l’annuncio dell’esercito israeliano: “Deif sta bene e sente le affermazioni dell’occupazione (Israele, ndr) sul suo assassinio”, ha affermato, secondo quanto riferisce Yedioth Ahronoth.

Israele-Hamas, Iran chiude lo spazio aereo

L’Iran avrebbe chiuso nella notte il suo spazio aereo e si preparerebbe a colpire Israele, secondo alcuni media della regione. Khamenei ha ordinato di attaccare direttamente lo Stato ebraico, ha riferito ieri sera il New York Times. Il leader iraniano guida a Teheran le preghiere dei funerali di Haniyeh, il leader di Hamas ucciso nella capitale da un missile israeliano. Stanotte nuovi raid sulla Striscia di Gaza: ci sarebbero 11 morti.

Israele-Hamas, Turchia contro Netanyahu

“Israele ha ucciso la prospettiva di raggiungere la pace”. Sono le parole pronunciate dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in seguito all’uccisione del leader politico di Hamas. “È bene che lo abbiano presente e non lo dimentichino mai, uccidendo Haniyeh hanno ucciso qualsiasi prospettiva di giungere alla pace”, ha detto Fidan. Il ministro degli Esteri turco ha poi criticato gli Usa, definiti “ostaggio” del premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Io credo che Netanyahu sia consapevole di avere ormai gli Usa in mano, li tiene in ostaggio. Ora gli Stati Uniti non hanno scelta e sono stati incastrati da Netanyahu sulla strada di una guerra con il Libano”, ha detto Fidan.

Israele-Hamas: cosa sappiamo finora e possibili scenari

Dunque, secondo il New York Times, che cita tre funzionari iraniani, l’ayatollah Ali Khamanei avrebbe ordinato di colpire direttamente Israele. Ma quali sono gli scenari possibili? Se la sentirà la Repubblica islamica di andare allo scontro diretto con il nemico numero uno, come blandamente ha già fatto nei mesi scorsi? Oppure sceglierà di far decantare gli animi prevedendo una rappresaglia diluita nel tempo e forse ancor più pericolosa? Il Consiglio supremo di sicurezza si è riunito poche ore dopo la notizia della morte di Haniyeh. Un freno per l’Iran c’è, ed è la considerazione di essere più vicini che mai alla capacità nucleare, oggetto di deterrenza senza pari. Un’opportunità che potrebbe subire danni irreparabili se Teheran si lasciasse andare a reazioni non ben ponderate. Una fiammata totale tra Iran, Hezbollah e Israele avrebbe conseguenze incalcolabili.

Le dichiarazioni ufficiali comunque sono state durissime. “La Repubblica islamica difenderà il suo onore e farà pentire gli invasori terroristi della loro azione codarda”, ha tuonato il presidente Pezeshkian. Mentre per il leader supremo Khamenei “il regime sionista affronterà una dura punizione per l’assassinio di Haniyeh”. A queste voci si sono unite quelle degli alleati di Teheran nel mondo. “Un assassinio politico assolutamente inaccettabile”, ha commentato Mosca. Pechino si è detta preoccupata perché questo potrebbe portare “ad ulteriore instabilità”. Mentre da Istanbul il presidente Erdogan ha condannato “il perfido assassinio”, suggerendo che “con uno sforzo del mondo islamico il terrore di Israele finirà”.

Dall’altra parte gli Usa si sono affrettati a dire di non essere stati informati, né coinvolti nell’assassinio di Haniyeh. Con il segretario di Stato Antony Blinken imperativo sulla necessità “di un cessate il fuoco a Gaza”. Per l’Europa si è espresso il governo tedesco: “La logica delle rappresaglie in Medio Oriente è la strada sbagliata”. In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che si sta “lavorando per evitare una escalation”.

Israele all’Onu: da Consiglio di sicurezza “ipocrisie”

Il rappresentante di Israele presso le Nazioni Unite ha accusato di “ipocrisia” il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo riporta il Guardian. “Dov’erano le condanne di Hezbollah e dei suoi fornitori iraniani per il massacro dei 12 bambini?”, ha chiesto il rappresentante israeliano ricordando l’attacco sulle alture del Golan della scorsa settimana. Israele – ha poi aggiunto – ha effettuato un attacco “preciso” contro il comandante di Hezbollah Fuad Shukr, che ha descritto come un “terrorista con il sangue degli israeliani e di molti altri sulle sue mani”. Israele “non resterà a guardare”, ma “risponderà con grande forza contro coloro che ci danneggiano”, ha sottolineato.

Compagnie aeree sospendono voli per Israele

United Airlines, Delta Airlines e British Airways sospenderanno i loro voli per Israele a partire da giovedì”. Lo scrivono diversi media israeliani, tra cui Jerusalem Post e Ynet, secondo cui la decisione arriva in un contesto di crescente tensione nella regione dopo i raid in Iran e Libano. United Airlines, che opera 14 voli settimanali per Tel Aviv, ha informato i propri clienti della cancellazione dei voli per i prossimi giorni. Allo stesso modo Delta Airlines ha annunciato cancellazioni per le prossime 48 ore. Anche British Airways ha deciso di sospendere i voli, tuttavia, non è chiaro se questa sospensione durerà un giorno o si estenderà fino a 48 ore.

(Ultimo aggiornamento: ore 17.20 del 1° agosto 2024)

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