Dopo aver caratterizzato la vita degli italiani negli ultimi mesi, dando vita a infiniti dibattiti televisivi, sketch comici e persino chiacchiere da bar, allo spread (parola-tormentone, nostro malgrado, del 2011) non restava che sbarcare sull’iPhone.
Tramite le applicazioni iSpread e Spread-o-meter, d’ora in poi l’ormai irrinunciabile differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, recentemente sceso per la prima volta da agosto sotto i 300 punti base, sarà monitorabile non solo su internet e giornali, ma in tempo reale da chiunque sul proprio melafonino.
iSpread e Spread-o-meter offrono anche la possibilità di condividere istantaneamente il dato attraverso i social network Facebook e Twitter. Per quanto riguarda la prima applicazione, sviluppata da Kiwi Labs, nella sezione “Oggi” è possibile seguire (ora per ora) l’andamento dello spread a partire dalle 8 di mattina, ora di apertura dei mercati, e accedere ai grafici relativi al dato registrato fino a quel momento.
Nella sezione “Archivio” invece, l’applicazione, che è il sogno di ogni operatore finanziario, dà l’opportunità di visualizzare lo spread delle ore 18 di ogni giorno a partire dal 1° novembre 2011, quando il dato sfiorò la pericolosissima quota di 600 punti base, determinando la crisi del governo Berlusconi.
In questo modo, l’utente può anche comparare e associare i valori dello spread dei giorni precedenti con eventi, decisioni politiche, manovre economiche e qualunque altro evento degno di nota che abbia potuto o possa influenzare in qualche modo l’andamento dei mercati. iSpread propone anche un grafico per poter osservare l’andamento nel corso di tutto l’anno.
L’applicazione è scaricabile direttamente online dall’Apple Store e costa 1,59 euro, mentre è gratuita quella sviluppata dall’italiano Marco Muccinelli, che offre un’interfaccia più semplice ma forse ancora più efficace: la visualizzazione è meno elaborata ma molto più agile e intuitiva, con la variante delle sfondo che cambia colore a seconda della gravità del momento (verde se va bene, rosso se va male). L’aggiornamento è più veloce rispetto a iSpread (ogni minuto) e, come spiega ironicamente Muccinelli sul sito web, “per i parlamentari che non sapessero cos’è lo spread, premendo la “i” in basso a destra comparirà una breve spiegazione”.
