Il pericolo numero uno, anche quando si parla di nucleare, resta l’Isis. Il vertice sulla sicurezza nucleare di Washington (31 marzo-1 aprile) chiude il ciclo che Obama aveva aperto con un discorso programmatico a Praga nel 2009. All’epoca la priorità era quella di ridurre gli arsenali atomici e prevenire la proliferazione delle testate nucleari. Oggi l’allarme è che “i folli terroristi dell’Isis” possano impadronirsi del materiale per fabbricare ordigni radioattivi micidiali.
Nel pomeriggio Scott Roecker, direttore del Dipartimento per la riduzione della minaccia nucleare, incardinato nel Consiglio di sicurezza nazionale, spiegava che “in giro per il mondo sono stoccati materiali che consentirebbero di assemblare 50 bombe atomiche”. Roecker è stato esplicito: “Sappiamo che i terroristi stanno tentando di farle; sappiamo che esistono in circolazione le informazioni per poterlo fare”.
