Via libera al nuovo Isee, il riccometro contro i “ladri del welfare”. Ieri la Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’ultima versione, che a questo punto deve essere esaminata prima dalle commissioni parlamentari (solo per un parere), poi dal Consiglio dei ministri per l’ok definitivo.
L’indicatore della situazione economica equivalente misura il grado di benessere ed è fondamentale per stabilire l’importo dovuto per servizi sociali di vario genere e tasse universitarie. Per calcolarlo si tiene conto di redditi, risparmi e patrimoni, mettendo tutto in relazione all’ampiezza del nucleo familiare. Si tratta di uno strumento cruciale per stanare chi gode di agevolazioni pur non avendone diritto. Non solo: il Governo potrebbe usare l’Isee anche per graduare l’esenzione dall’Imu sulla prima casa e quella dai ticket sanitari, evitando di affidarsi esclusivamente alle dichiarazioni dei redditi, viziate dall’evasione.
La nuova versione dell’Isee allarga lo spettro delle agevolazioni sociali: ora sono previsti sconti anche sulle bollette telefoniche e della luce, la fornitura gratuita o semi gratuita dei libri scolastici, il reddito di cittadinanza e i servizi socio sanitari domiciliari e diurni semiresidenziali. Quanto alle badanti, si potrà scaricare dal reddito fino a 19.500 euro.
D’altro canto, si restringe la platea dei beneficiari: l’Isee punta a escludere chi pur avendo bassi redditi Irpef possiede beni come auto di lusso o barche. Nel calcolo entreranno depositi e conti bancari, Bot, obbligazioni, azioni e patrimoni dati in gestione. Anche il patrimonio immobiliare contribuirà ad alzare il reddito, mentre si potrà portare in detrazione l’assegno al coniuge.
Secondo alcune simulazioni del Servizio politiche fiscali della Uil, tuttavia, il sistema rischia di escludere insieme ai falsi poveri anche pensionati e dipendenti con redditi abbastanza modesti ma proprietari di immobili, dal momento che la casa è calcolata in base alle rendite catastali rivalutate del 60% dall’Imu.
L’efficacia generale del sistema è affidata a una serie di controlli incrociati con i dati del Fisco e dell’Inps. Una delle novità fondamentali prevede di concedere maggior autonomia a governatori e sindaci nella decisione limiti Isee sotto i quali si ha diritto alla prestazione.
Diverse storture del passato sono state corrette. Ad esempio la questione degli asili nido: il caso di scuola vuole che i genitori non siano sposati e abbiano due residenze diverse. Il padre guadagna, la madre no, e visto che il bambino risulta a carico della donna, il bambino entra al nido scavalcando i figli dei veri poveri. Ecco perché con il nuovo Isee si terrà comunque conto anche del reddito del padre.
Alcuni problemi però rimangono. Su tutti il vecchio trucco di togliere tutti i soldi dal conto corrente, firmare l’Isee dichiarando di non avere risparmi, e poi versare di nuovo tutti i soldi sullo stesso conto.