Non è la prima volta che succede in queste ultime settimane di fuoco per l’economia europea. L’ennesimo giudizio negativo di un’agenzia di rating e la tempestiva risposta dell’Unione Europea che contesta la decisione.
Questa volta è Moody’s che ha duramente sentenziato il declassamento dell’Irlanda da Baa3 a Ba1, i paesi con prospettive d’investimento negative, i cosiddetti “junk”, spazzatura. Ed è subito arrivata la replica della Commissione Europea, che attraverso il portavoce Pia Ahrenkilde Hansen ha definito “incomprensibile” la decisione, arrivata per altro in un momento particolarmente complicato. Nel corso di una conferenza stampa ha poi aggiunto che Dublino “è sulla strada giusta” per il risanamento dei conti economici.
Questa mattina ha parlato anche il ministro dell’industria irlandese Richard Burton, che ha i microfoni dell’emittente “Morning Ireland” ha dichiarato: “L’abbassamento del rating renderà più difficile la ripresa, ma l’Irlanda è stata coinvolta nella visione che le agenzie di rating stanno avendo della soluzione europea alla crisi del debito. E’ frustrante, ciò rende ancora più difficile il nostro lavoro, […] ma non verrà meno l’impegno del Governo”. Comunque sia il giudizio pesa e già dall’immediato la prima conseguenza è l’aumento dei rendimenti dei bond decennali irlandesi, ai massimi dall’introduzione dell’euro.
Almeno per oggi l’Italia non è stata bacchettata dalle agenzie di rating. Quella italiana a sentire Moody’s è una “situazione diversa” e “con dei buoni fondamentali”.