Iren si avvia a chiudere l’alleanza con A2A dopo sette anni. Stamane a Genova si riunisce il Cda della utility emiliana e il divorzio dalla società milanese di servizi non è all’ordine del giorno. Sembra però che i manager vogliano proporre ai consiglieri di anticipare l’operazione, per la quale sulla carta ci sarebbe tempo fino a gennaio. L’accelerazione si spiega con il peggioramento della situazione economica dell’azienda.
Iren punta a cedere il suo 20% nel capitale di Edipower, l’ex genco di Enel, in cambio di due centrali (l’impianto a gas di Turbigo e quello idroelettrico di Tusciano), così da ottenere anche prezzi migliori per l’approvvigionamento di gas. Si profila però uno scontro sul debito: A2A vorrebbe che Iren si accollasse una parte del rosso di Edipower, ma la società emiliana non sembra affatto d’accordo.
Pochi mesi fa le due utility hanno rilevato il controllo di Edipower dai francesi di Edf (che hanno ceduto il loro 50% in cambio del 30% del capitale di Edison, il secondo produttore in Italia di elettricità). La quota in mano ad A2A è però molto più sostanziosa (il 56%) e consente alla società di consolidare la partecipazione in bilancio. Un vantaggio che invece non è concesso a Iren.
A metà mattina il titolo di Iren cede quasi tre punti in Borsa, mentre le azioni di A2A lasciano sul campo poco meno dell’1%.