Iren ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 2.363,7 milioni di euro (-1,4% sullo stesso periodo del 2010) e un utile netto di 100,1 milioni di euro (+0,3%) al netto di effetti fiscali non ricorrenti. Il risultato netto contabile si attesta a 95,0 milioni in flessione del 13,3% rispetto ai 109,6 milioni dell’analogo periodo 2010 a causa di effetti fiscali non ricorrenti , che in rapporto al periodo incidono per 9,7 milioni, e dalla nuova formulazione della Robin tax introdotta nell’anno 2011. Il margine operativo lordo (Ebitda) si e’ attestato a 409,7 milioni di euro, in linea con il 2010, mentre il risultato operativo e’ salito del 3,8% a 216,8 milioni. In crescita anche l’utile ante-imposte, salito del 3,1% a 181,5 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011 è pari a 2.688 milioni di euro, contro i 2.660 a fine 2010.
Iren sottolinea però che ”il costo del debito per il gruppo rimarrà decisamente al di sotto del valore preso a riferimento nel budget 2011 e comunicato al mercato” mentre ”ad oggi le scadenze di debito a medio e lungo termine sono coperte per tutto il 2011 e sostanzialmente per tutto il 2012”.
Il settore Servizio idrico integrato registra, nel periodo in esame, ricavi per 323,2 milioni di euro in crescita (+3,5%) in rapporto a 312,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2010 per effetto dei piani tariffari deliberati dagli ATO di riferimento. Nel settore ambiente i ricavi sono pari a 161,2 milioni di euro, in flessione (-5,5%) rispetto a 170,5 milioni dei primi nove mesi del 2010, principalmente per effetto dei minori ricavi di energia elettrica del termovalorizzatore di Piacenza, conseguente la riduzione dei volumi prodotti per manutenzione dell’impianto ed al termine, a partire dal 1° ottobre 2010, degli incentivi CIP6, oltre che la cessazione nella gestione di alcuni servizi accessori. Il settore servizi ha registrato ricavi pari a 79,0 milioni di euro a fronte dei 73,2 milioni dell’analogo periodo 2010.