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Iren: ok a integrazione con Amiu, ma manca il sì di Genova

Giorno della verità per l’integrazione tra Iren e Amiu. Il Cda della multiservizi con sede a Reggio Emilia, infatti, ha approvato il progetto di integrazione con la società che gestisce i rifiuti del Comune di Genova. Ma l’operazione, che prevede diversi step, è comunque subordinata all’approvazione del consiglio comunale del capoluogo ligure. Ed è qui che si andrà alla resa dei conti: sulla fusione infatti sono in ballo le dimissioni del sindaco Marco Doria.

L’approvazione non può essere, in questo momento, data per scontata. Il consiglio comunale in corso stamane per la delibera sull’aggregazione, infatti, è stato sospeso alle 12, mentre fuori da Palazzo Tursi incalza la protesta di lavoratori e sindacati Cisl, Uil e Usb per difendere “i servizi pubblici”. In ogni caso è quasi certo che, con i 123 gli emendamenti presentati in larga parte dall’opposizione per fare ostruzionismo alla delibera, non sarà votata nella seduta odierna del consiglio comunale ma in quella già convocata per domani.

Sull’integrazione, che comporterebbe un aumento medio della Tari per la città del 6,89% (contro la crescita stimata del 46,2% nel caso la delibera non passasse) si gioca anche la permanenza del sindaco Doria, che ha parlato di dimissioni qualora l’operazione non si concretizzasse.

La prima fase del progetto di integrazione, che dovrebbe chiudersi entro il primo semestre, prevede che Iren sottoscriva un aumento di capitale da 5,35 milioni che le consentirà di acquisire il 49% della società (a cui si aggiungeranno altri 11,8 milioni nel caso venga esteso il contratto di servizio che scade nel 2020).

Nella seconda fase, attesa per il 2018, Iren potrà sottoscrivere un ulteriore quota dell’aumento del capitale per complessivi 22,58 milioni di euro a seguito del quale salirà al 69% del capitale di Amiu. In totale quindi, Iren sborserà un massimo di 39,73 milioni a cui aggiungerà un finanziamento fino a 25 milioni.

“L’obiettivo dell’operazione – spiega una nota diffusa dalla società – è quello di realizzare una partnership che consenta di ottimizzare il piano industriale di Amiu, avviando il piano degli investimenti, migliorando le attuali performance di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio al fine di conseguire gli obiettivi previsti dalla normativa vigente e lo sviluppo di nuove linee di business”.

Amiu ha accumulato circa 130 milioni di extracosti dovuti allo smaltimento dei rifuti fuori regione, in seguito alla chiusura della discarica di Scarpino. Iren si è impegnata a investire 115 milioni per dotare Amiu di impianti di smaltimento: a Scarpino ma anche in altre are pubbliche.

Il processo di consolidamento del settore, con aggregazioni delle utility comunali, è stato recentemente auspicato dal ministro dell’Ambiente Galletti, nel corso del convegno per la presentazione dell’Orange Book a Roma.

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Categories: Finanza e Mercati
Tags: IrenUtility