Le trattative sul programma nucleare iraniano sono alla stretta finale. A Losanna, infatti, i negoziati tra la Repubblica islamica e i Paesi del 5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) sono giunti alla fase conclusiva, ma sono ancora bloccati, mentre la scadenza, fissata per mezzanotte di domani, si avvicina sempre di più.
Per sbloccare le trattative, a cui partecipa anche Federica Mogherini, in quanto Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, rimangono tre grandi nodi da sbrogliare: la durata di un eventuale accordo, la rimozione delle sanzioni nei confronti di Teheran e un meccanismo di controllo per assicurare il rispetto dei patti e l’eventuale reintroduzione delle sanzioni.
Un’eventuale accordo tra le parti porrebbe fine ad una trattativa che prosegue, seppure in maniera discontinua, da anni, e che mira soprattutto a permettere all’Iran di sviluppare un programma di energia atomica civile, non consentendo, nello stesso tempo, agli ayatollah di sviluppare di un arsenale atomico.
Lo scoglio su cui sembrano essersi arenate le trattative, nelle ultime ore, è quello del trasferimento delle scorte di uranio arricchito in Russia, definito inaccettabile dal capo negoziatore iraniano Abbas Araqchi, che ha comunque definito l’accordo “fattibile”, anche se “complesso”.