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Iran e crisi politica affossano Piazza Affari. Giù banche e Tim

Prese di beneficio sulla borsa di Milano che dopo il rally delle ultime settimane cede il 2% zavorrata dall’incertezza politica italiana e dal verdetto Usa sull’Iran – Deboli gli altri listini europei – Salgono lo spread e il rendimento dei Btp – Unicredit cede quasi il 2,7% dopo le accuse del fondo inglese sul patrimonio – Giù il titolo Telecom Italia dopo il nuovo Cda

Iran e crisi politica affossano Piazza Affari. Giù banche e Tim

Dopo la corsa delle ultime settimane si arresta bruscamente il rally di Piazza Affari che, a metà mattinata, viaggia in profondo rosso. Il Ftse Mib cede oltre il 2% ma rimane ancorato sopra quota 24mila punti. Prese di beneficio anche sulle altre Borse europee in attesa delle parole del presidente americano, Donald Trump, sulla possibile uscita degli Usa dall’intesa sul nucleare italiano. Francoforte cede lo 0,57%, Parigi lo 0,3%. In lieve ribasso anche Madrid (-0,15%), mentre al momento si salva Londra (+0,17%).

Gli occhi dei mercati sono puntati sul petrolio che, dopo il rally che ha portato l’oro nero ai massimi da tre anni e mezzo, oggi perde terreno spaventato dal possibile arrivo delle sanzioni statunitensi contro Teheran: il Wti torna sotto quota 70 dollari al barile (-1,22%), mentre il Brent passa di mano a 75,47 dollari (-0.9%).

A Milano soffrono soprattutto le banche, sulle quali si riversa il peso dell’incertezza politica che affligge l’Italia all’indomani della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di spingere su un governo neutrale che traghetti il Paese verso le elezioni anticipate. La peggiore è Bper (-5,17%), male anche Banco Bpm (-4,77%), Finecobank (-3,33%) e Intesa Sanpaolo (-1,8%). Sotto i riflettori Unicredit (-2,72%) dopo le accuse del fondo speculativo Caius Capital sulla sua solidità patrimoniale.

In rosso il titolo Telecom Italia dopo la nomina a presidente di Fulvio Conti e la conferma di Amos Genish nel ruolo di amministratore delegato. Giù Italgas (-4,12%) dopo i conti del trimestre del 2018 che hanno evidenziato un Ebitda in crescita del 2,7% su base annua e in linea con le attese, e un utile netto in rialzo del 4,5% rispetto ai primi tre mesi del 2017 ma inferiore alle stime degli analisti.

Solo tre i titoli in positivo: Moncler (+1,2%), Saipem (+0,5%) e Luxottica (+0,31%). Fuori da Ftse Mib occorre segnalare la performance di Fila che guadagna il 4,4% dopo l’acquisto  del 100% dell’americana Pacon per 340 milioni di dollari.

L’incertezza politica italiana non pesa solo sul mercato azionario manche sullo spread che torna sopra quota 130 punti base. Il rendimento dei Btp decennali avanza all’1,83%, un livello non più toccato dallo scorso marzo.

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